Roma, 31 ago. (Adnkronos Salute) – Vendite troppo ridotte di farmaci generici, tra il 30 e il 50% del totale dei medicinali distribuiti. E’ questa la colpa di una farmacia francese di Deux-Sèvres, dipartimento del nord-ovest del Paese, a cui è stata tolta la convenzione dal sistema assicurativo pubblico per un mese, come riporta il quotidiano ‘Courrier de l’Ouest’. Si tratta di una sanzione mai inflitta prima nel Paese. E la gestione della farmacia ha già deciso di fare ricorso presso il tribunale degli affari sanitari e sociali, istituzione che in Francia dirime controversie nel settore della sanità. Lo scorso anno c’era già stato un avviso alla farmacia da parte della Cassa di assicurazioni malattie, che aveva chiesto che si arrivasse a distribuire generici per il 60% del totale entro la fine dell’anno. Ma l’esercizio è arrivato solo ad un massimo del 50%, violando, secondo la Cassa, l’accordo convenzionale con il ‘terzo pagatore’. Nel dipartimento gli altri esercizi arrivano a distribuire il 75-80% di ‘senza marca’. Per i farmacisti sanzionati si tratta di un decisione presa "per dare un esempio", ma ingiusta perché non tiene conto della presenza sul territorio di medici che prescrivono farmaci ‘non sostituibili’.
31-AUG-12 18:12
La Farmacista sanzionata
Génériques : une pharmacie récalcitrante sanctionnée
C’est une première. Une officine a été condamnée à ne plus appliquer le tiers payant durant un mois. La pharmacienne ne prescrivait que 50% de médicaments génériques, pour un objectif national de 85%.
Sanction à titre d’exemple ou «injustice flagrante», comme s’en plaint la condamnée? La pharmacie de Jacqueline Girardeaux, dans le centre de la petite ville d’Airvault, dans les Deux-Sèvres, a été sanctionnée pour n’avoir pas suffisamment vendu de médicaments génériques. Une première nationale. Pour la pharmacienne, c’est bien simple, «ils ont voulu faire un exemple».
La sanction est tombée le 30 juillet dernier. Durant un mois, la petite officine de centre-bourg ne pourra plus appliquer le tiers payant à ses clients, si l’appel de la pharmacienne éch