Pubblicità ammessa anche per i farmaci senza obbligo di prescrizione SOP che, a differenza dei medicinali senza ricetta denominati OTC, non possono essere esposti sul banco per la libera vendita dal farmacista e ai quali è stata, fino ad oggi, negata la possibilità di promozione.
Il dicastero si appellava per annullare o modificare la pronuncia del tribunale regionale a favore di Kwidza Pharma Gmbh e Chefaro Pharma per l’autorizzazione della pubblicità ad un prodotto Sop.
Notizie correlate: Consiglio di Stato, sez. III, sentenza n. 2217/17; depositata il 12 maggio
La sentenza del Tar Lazio sulla pubblicità dei farmaci SOP
Farmaci SOP. Libertà di pubblicità al pubblico come per gli OTC. La sentenza del Tar Lazio
Federfarma. Sop e pubblicità, dal Tar Lazio sentenza che fa discutere
N.d.R.: Com’è noto, o come dovrebbe essere noto, la pubblicità sui farmaci da prescrizione è vietata. L’unico modo legale che le aziende farmaceutiche hanno per far conoscere i propri farmaci ai medici è l’informazione scientifica e gli unici autorizzati a farla sono gli Informatori Scientifici del Farmaco. Si veda a tal proposito il D.Lgs. 219/06, art. 122, comma 1: “L’informazione sui medicinali può essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici“.
Premesso questo, è assurdo e allucinante che una giunta Regionale come quella dell’Emilia-Romagna promulghi un regolamento d’informazione scientifica in cui si fa divieto d’informazione scientifica negli Ospedali e negli Ambulatori che fanno capo al Servizio Sanitario Regionale. E gli Informatori, al di fuori ovviamente dell’attività assistenziale, dove possono essere ricevuti dai medici? Nelle loro abitazioni private? Il provvedimento preso dalla Regione Emilia-Romagna in pratica vieta un diritto stabilito da una legge nazionale.
È un concetto molto semplice che con un po’ di sforzo cognitivo potrebbe comprendere anche il Presidente della Regione
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