Farmaci: solo profitti e poca ricerca lo riporta il BMJ
Una denuncia sul BMJ contro l’industria farmaceutica che alla luce degli immensi profitti non supporta alcuna ricerca né qualità dei farmaci
Soldi, soldi, soldi sembrerebbe il ritornello ideale per le attività delle industrie farmaceutiche che in barba alla ricerca puntano dritto solo al profitto e pochissimo alla ricerca sui farmaci.
Lo riporta il British Medical Journal (BMJ).
L’approccio dell’industria farmaceutica è quello del marketing spinto ed esclusivamente rivolto al guadagno, tutto il resto sono solo scuse che servono per mascherare queste attività privilegiate.
A puntare il dito contro l’industria farmaceutica e i suoi metodi, sono due scienziati, Joel Lexchin della York University di Toronto e Donald Luce, dell’University of Medicine del New Jersey che parlano sul BMJ.
La testimonianza dei due ricercatori è chiara, la ricerca è ferma e quello che viene fuori dalle sovvenzioni degli ultimi anni ha distorto il comportamento del settore.
Così salta fuori qualche cifra: Il 25% dei ricavi delle multinazionali farmaceutiche finisce nel marketing, mentre soltanto l’1,3% è investito nella ricerca.Un nuovo farmaco sul mercato è di circa 1 miliardo di dollari, ma i ricavi per le società sono aumentati di 6 volte più velocemente, che ovviamente le aziende omettono.
La denuncia e il coming out dei due ricercatori ha voluto mettere in evidenza che si deve tutelare la ricerca con finanziamenti e sperimentazione seria, che le agenzie che controllano i nuovi farmaci sul mercato devono essere più severi nel concedere autorizzazioni per evitare che circolino solo farmaci di scarsa qualità e valore terapeutico. In sintesi, secondo i due ricercatori, la ricerca deve essere favorita con fondi dedicati alle attività serie. Premiare le nuove molecole se frutto di ricerca seria e di comprovata efficacia.
N.d.R.: la suddetta notizia è gia stata riportata anche in data 16 e 9 agosto con link diretto al BMJ