Il disegno di legge sui nuovi Lea «è una presa in giro, poiché lo scioglimento delle Camere non permette né la discussione in Commissione né quella in aula» lo sottolinea il senatore del Pdl Antonio Gentile commentando l’annuncio di fine anno del ministro della Salute Renato Balduzzi sul documento messo a punto dal ministero da sottoporre al vaglio dell’Economia e che dovrà passare l’intesa con le Regioni. Tra i punti previsti il riconoscimento di 110 patologie rare che da tempo attendevano di essere incluse, e di cinque nuove patologie croniche: enfisema polmonare e broncopolmonite cronica, le osteomieliti (patologie infiammatorie! delle ossa), le malattie renali croniche, il rene policistico autosomico dominante e la sarcoidosi al II, III e IV stadio. Nei Lea entra anche la sindrome da Talidomide. Tra gli obiettivi dei nuovi Lea mettere un freno ai troppi esami prescritti, che spesso nemmeno servono e che costano caro al Ssn, con controlli su almeno il 5% delle ricette e obbligo per il medico di motivare la prescrizione pena l’inutilizzabilità della ricetta. Inoltre la cura della ludopatia e un incentivo alla pratica del "parto indolore", anche se l’epidurale potrà essere messa a disposizione delle future mamme solo nelle strutture adeguatamente attrezzate che le Regioni dovranno individuare, sviluppando appositi programmi per diffonderne l’utilizzo. Difficile quindi nei numerosi piccoli ospedali con punti nascita che fanno meno di 500 parti l’anno.
Perplesso anche il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, Antonio Palagiano. «L’Italia – afferma in una nota – attende la ridefinizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria da anni, ma appare molto sospetto questo aggiornamento, del tutto virtuale, proposto dal ministro Balduzzi proprio a ridosso delle elezioni. Avanziamo, in particolare, forti perplessità, per quanto riguarda l’anestesia epidurale. Per attuare nei nostri ospedali il tanto desiderato parto indolore, richiesto dal 90% delle gestanti ma offerto soltanto dal 16% delle strutture, sarebbe necessario un numero ben più considerevole di anestesisti rispetto a quello oggi offerto nei nostri nosocomi». Le condizione attuali però, prosegue, «sono ben diverse da quelle che lascia prospettare il ministro Balduzzi nell’inserire la partoanalgesia nei nuovi Lea».
Marco Malagutti – 7 gennaio 2013 – DctorNews
Smi, su prescrizioni inutili paghino anche i pazienti
Se si vuole arginare il fenomeno delle prescrizioni inutili o improprie di visite o indagini specialistiche mediante le sanzioni, a pagare queste ultime non siano solo i medici ma anche i pazienti. È questa la provocazione con la quale Giuseppe Del Barone, presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi), risponde alle disposizioni previste dal decreto Balduzzi sui nuovi livelli di assistenza. Ai generalisti, infatti, è imposto di specificare la motivazione dell’esame richiesto ed è previsto che sulle loro ricette siano effettuati controlli casuali; così sarà possibile riscontrare eventuali i