La Guardia di Finanza di Messina ha arrestato un medico della Asp e un farmacista e ha notificato la sospensione dalla professione per un anno ad altri 5 medici di base accusati di una maxitruffa all’Asp. Sequestrati preventivamente beni mobili, immobili e denaro per 50mila euro. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia.
Le prescrizioni venivano portate poi a rimborso dai farmacisti che avevano venduto le medicine. Dalle indagini è
emerso che le prescrizioni mediche anomale venivano utilizzate per acquisti effettuati quasi esclusivamente in un’unica farmacia territoriale dell’ASP di Messina della zona sud della città. La Finanza ha acquisito documentazione sanitaria e sequestrato numerose ricette mediche in vari uffici Azienda Sanitaria scoprendo l’esistenza una organizzazione criminale, composta dal titolare della farmacia, due dipendenti, dalla madre del farmacista e da un medico di base dell’ASP, che commetteva truffe per avere rimborsi pubblici.
La banda aveva come base logistica la sede della farmacia messinese che, in breve tempo, ha visto aumentare in maniera esponenziale i flussi di vendita passati dagli 827mila euro del 2015 a oltre un milione e mezzo nel 2017. Un volume d’affari in controtendenza con i minor flussi di vendita di tutte le altre farmacie.
I fatti di reato contestati, perpetrati a danno dell’ASP di Messina, hanno prodotto un grave danno economico nei confronti della citata Azienda Sanitaria; infatti, dall’anno 2016 in poi, l’A.S.P. di Messina ha corrisposto alla Farmacia compensi superiori al 1.000.000,00 di euro netti all’anno ed esattamente: per l’anno 2016, €. 1.124.544,77; per l’anno 2017, €. 1.266.405,61 e per l’anno 2018, €. 1.285.801,89.
Sul punto, atteso che tra tali rimborsi sono inclusi anche quelli viziati dalla presenza di illecite prescrizioni mediche “rosse”, sono in corso anche attività per meglio quantificare il danno erariale complessivamente cagionato.