Quelle che arrivano dal Consiglio dei ministri "sono buone notizie, per le quali dobbiamo essere riconoscenti soprattutto al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che si sono fortemente battuti in questo senso. Resta da affrontare un ‘nodo’: il blocco per tutto il 2013 delle azioni esecutive contro Asl e aziende ospedaliere nelle Regioni sotto Piano di rientro, previsto dalla legge 189/2012", meglio conosciuta come ‘decreto Balduzzi’.
Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, commenta le misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione verso i propri fornitori, annunciate oggi dal Governo.
Scaccabarozzi ricorda a Pharmakronos che "il 30% del fatturato dell’industria farmaceutica è a oggi bloccato a causa di questi crediti, che nel 60% dei casi riguardano proprio Regioni in ‘rosso’. Dunque, se non si sblocca questo punto", lo sforzo del Governo andrà vanificato. Nel caso tutto andasse per il meglio, "e fossero pagati i 4 miliardi di crediti, sarebbe davvero un pericolo sventato e una ‘boccata d’ossigeno’ per le aziende del farmaco, che potrebbero, con una buona liquidità, investire almeno in ricerca e sviluppo, creando anche nuovi posti di lavoro.
Bisogna pur sempre ricordare, però, che noi siamo solo una voce della spesa sanitaria, in costante calo, e che il mercato è comunque in forte contrazione. Se il consumo di farmaci aumenta, inoltre, noi siamo chiamati a ripianare la spesa. Sarebbe importante, quindi", intervenire strutturalmente sul sistema, "con un patto di stabilità. E noi siamo sempre aperti al dialogo"."
Dall’estero – aggiunge Scaccabarozzi – non ho ancora ricevuto commenti sulle misure approvate oggi dal Cdm. Ma nei giorni scorsi il messaggio che arrivava chiaro era quello di una forte preoccupazione. Alcune aziende si erano già mosse per disinvestire dall’It