Preoccupazione per la tenuta del servizio farmaceutico e la qualità del servizio. Così Assofarm, Conasfa, Fenagifar e Omnisalus accolgono la liberalizzazione dei farmaci di fascia C contenuta nel decreto anticrisi. “I pazienti devono essere consigliati dal farmacista e non dal marketing”.
05 DIC – I primi commenti dal mondo dei farmacisti sul provvedimento che liberalizza la vendita dei farmaci di fascia C esprimono preoccupazione. E non solo da parte della Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi) e di Federfarma, la Federazione dei titolari di Farmacia, ma anche da parte delle associazioni che rappresentano i farmacisti non titolari, i giovani farmacisti, i titolari di parafarmacia e le farmacie comunali.
Ecco le note del presidente di Assofarm, Conasta, Fenagifar e Omnisalus.
Assofarm: "Rischio estinzione per le farmacie"
"Le dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Monti riguardo la manovra che si appresta a sottoporre al Presidente della Repubblica e al Parlamento" secondo il presidente Assofarm, Venanzio Gizzi, "contengono misure sul sistema della farmacia italiana che a seguito di una prima analisi appaiono contraddittorie. Aumento delle farmacie, ma nel contesto di un disegno più organico.
Assofarm ha sempre guardato con interesse ogni riflessione e proposta riguardante l’aumento delle farmacie sul territorio italiano, a patto che ciò avvenisse in risposta ad alcuni problemi concreti quali l’assenza di presidi sanitari in alcune aree rurali e periferiche del paese anche con la finalità di recuperare l’attuale sbilanciamento di farmacie pubbliche e private, ad oggi ad eccessivo vantaggio di queste ultime.
Se il Decreto Salva-Italia prevederà invece un semplice abbassamento del quorum degli abitanti per ogni farmacia, da cinque a quattromila abitanti, non verrà di fatto garantita alcuna risposta alle riflessioni appena esposte e, perdipiù, le farmacie esistenti e di prossima apertura dovranno far fronte ad un progressivo calo della redditività, già oggi gravemente depressa.
La contrarietà delle farmacie comunali italiane è invece