Novità, invece, per i farmacisti, che potranno sostituire i generici a parità di prezzo. Per le aziende, che potranno abbassare da subito i prezzi dei loro off patent. E per le Regioni, che dovranno attenersi alle indicazioni Aifa sull’equivalenza terapeutica. Ecco l’emendamento all’esame del Senato.
22 NOV – Attende solo il sì della Commissione Industria del Senato il nuovo emendamento presentato dalla senatrice Maria Ida Germontani (API-FLI) e altri che interviene sulle disposizioni sulle ricette di farmaci equivalenti previste dalla spending review.
Il testo dell’emendamento ammorbidisce la norma del governo prevedendo per il medico la doppia possibilità: o scrivere il principio attivo oppure scrivere sia il principio attivo che il nome commerciale del medicinale generico. In realtà, però, anche la spending review, pur parlando di “obbligo” per la segnalazione del solo principio attivo, già prevede per il medico la “facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo”.
Quindi cosa cambia? A noi sembra, almeno per il medico, che cambi ben poco.
Di novità, semmai, si può parlare per i farmacisti che saranno autorizzati a sostituire il generico con un altro prodotto a prezzo uguale, qualora sia il cliente a chiederlo e ciò anche in caso di indicazione del nome del medicinale sulla ricetta da parte del medico. Resta invece il divieto di sostituire il medicinale qualora il medico abbia posto sulla ricetta la dicitura “non sostituibile” debitamente motivata. L’indicazione del medicinale da parte del medico è vincolante per il farmacista anche in caso di prodotti a parità di prezzo, salvo, appunto, diversa richiesta del client