Il 24% di tutti i prodotti sequestrati in Europa per irregolarità è costitutio da medicinali falsificati. E inoltre contiene medicinali il 36% dei colli postali sequestrati (in pratica i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore). I dati dalla Assemblea nazionale Indicam, centro specializzato nell’anticontraffazione.
27 SET – Non c’è solo l’evasione, ma anche la contraffazione tra i fattori responsabili della non crescita economica del nostro Paese. E va sempre peggio. Il fatturato dei contraffattori in Europa è infatti cresciuto del 18% nel 2011, ma crescono più che proporzionalmente anche i rischi per il consumatore, perché i prodotti di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi per la salute e per la sicurezza dei consumatori ammontano al 28,6% dei sequestri effettuati nel 2011, confrontati con il 14,5% del 2010. Una situazione ancora più allarmante se si considera che circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano medicinali.
Sono questi i dati presentati ieri da Indicam, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, in occasione della sua Assemblea Annuale, un tradizionale momento di confronto tra le diverse Istituzioni che collaborano alla lotta alla contraffazione e l’occasione, per Indicam, per presentare anche una proposta in sei punti per rendere credibile l’impegno anticonfraffazione in Italia e in Europa.
“Il nostro Governo è impegnato in una lotta molto decisa all’evasione fiscale che danneggia l’economia e i cittadini. Eppure – ha affermato Carlo Guglielmi, presidente di Indicam –, esiste un fenomeno che è totalmente trascurato: la contraffazione non conosce crisi, anzi, sembra essere contro-ciclica: così, mentre noi discutiamo di 1 o 2 punti di IVA, i contraffattori la evadono tutta e danneggiano le imprese e i loro marchi. L’effetto ultimo è un ulteriore calo del PIL e del gettito fiscale”.
I dati più recenti di comparazione tra il 2010 e il 2011, in effetti, mostrano che sia a livello europeo (Commissione Europea; DG TAXUD, luglio) che a livello mondiale (WCO, settembre), la contraffazione continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione e del commercio via internet. E questo pur tenendo conto che si tratta in un caso come nell’altro di dati interdoganali, che quindi non includono le cont