Roma, 6 set. (Adnkronos Salute) – Fuori dal Prontuario farmaceutico nazionale del nostro Paese i medicinali obsoleti. Ma gli esperti avvertono: quello della revisione dell’elenco di prodotti rimborsati dal Servizio sanitario sarà un lavoro lungo e difficile, che non potrà prescindere dal coinvolgimento degli esperti. No, dunque, a decisioni che prescindano dal parere di chi, tutti i giorni, ha a che fare direttamente con i pazienti. E’ quanto emerge, in sintesi, dalle interviste condotte dall’Adnkronos Salute all’indomani dell’approvazione del decreto Balduzzi che prevede la revisione del Prontuario a cura dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), entro il 30 giugno 2013. L’Aifa, "sulla base delle valutazioni della Commissione consultiva tecnico-scientifica e del Comitato prezzi e rimborso – recita il decreto – provvede a una revisione straordinaria del Prontuario farmaceutico nazionale, collocando" in fascia C "i farmaci terapeuticamente superati, quelli la cui efficacia non risulti sufficientemente dimostrata, alla luce delle evidenze rese disponibili dopo l’immissione in commercio, nonché quelli aventi un costo per il Servizio sanitario nazionale ritenuto incongruo, pur a seguito della richiesta nuova determinazione del prezzo, in rapporto al risultato terapeutico previsto e alle possibili alternative di pari utilità terapeutica, ove disponibili". Per il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, "è molto difficile dire ora quali saranno i farmaci che usciranno dal Prontuario nazionale. Però questo provvedimento era davvero necessario, dato che l’ultima grande revisione è avvenuta nel 1993 ed è entrata in vigore nel 1994, dunque 18 anni fa, ed era davvero il momento di verificare se tutti i medicinali presenti siano necessari o se ci siano delle ridondanze". Secondo Garattini, "bisogna anche fare una valutazione sulla base del prezzo e affrontare la questione di prodotti simili" con costi diversi fra loro. "In linea generale – conclude – si tratta di un provvedimento importante e il tempo che viene assegnato dal decreto per svolgere questa revisione è più che sufficiente". Pier Luigi Canonico, presidente della Società italiana di farmacologia (Sif), evidenzia che "ci sono ancora parecchi aspetti da chiarire e occorre fare una valutazione approfondita su quali siano i farmaci da rimborsare e quali no. La fascia C di solito include medicinali sulla base di patologie, o del prezzo, o dell’uso consolidato. Mi auguro solo che il risultato sia un prontuario farmaceutico come solo e unico punto di riferimento nazionale". Il lavoro di selezione "dovrà essere fatto dall’Aifa rispondendo ai dettami specifici del decreto, tenendo in considerazione tutti gli aspetti" e coinvolgendo nel processo decisionale "tutti gli attori interessati. Sono fiducioso che l’Agenzia aprirà un confronto per portare avanti questo delicato lavoro". Per Alberico Catapano, professore ordinario di Farmacologia all’università degli studi di Milano e presidente della European Atherosclerosis Society, la revisione del prontuario sarà "un ‘terno al lotto’: tutto dipenderà dai criteri che l’Aifa adotterà per eseguire questo lavoro e in tal senso sarebbe davvero importante che coinvolgesse le società scientifiche. Fino a oggi l’Agenzia del farmaco è stata un po’ troppo ‘self-referring’ nel suo lavoro, invece, soprattutto in questo caso, è necessario un confronto. Il tutto, per evitare che farmaci in gran parte non utilizzati vengano negati a quelle sottopopolazioni di pazien
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