ROMA, 17 GIU – Servono nuove norme meno ‘caotiche’ che tutelino le aziende farmaceutiche che investono in nuovi prodotti nel nostro paese. E’ quanto e’ emerso dal convegno ‘Il settore farmaceutico in Ue e in Italia’ che si e’ tenuto oggi a Firenze con la partecipazione delle istituzioni dell’industria Farmaceutica e delle autorita’ Antitrust. ”La ricerca farmaceutica e’ finalizzata a produrre invenzioni – ha spiegato Giuseppe Sena, presidente dell’Associazione Italiana per la Tutela della Concorrenza – ma le invenzioni non sono infinite, se non si tutela l’invenzione e l’impresa che inventa si uccide la ricerca. Dobbiamo quindi lavorare sul sistema normativo che sta evolvendo verso una serie di norme slegate e caoticamente prodotte che non rispettano il sistema fondante del nostro ordinamento”. A gravare sul settore, oltre alle troppe norme, c’e’ anche il fenomeno dell’importazione parallela di farmaci dall’estero, che secondo gli esperti al convegno non porta nessun vantaggio nelle casse dello Stato. Inoltre anche il luogo comune secondo cui la spesa per i farmaci incide troppo sulla spesa farmaceutica e’ da sfatare, perche’ l’incidenza e’ solo del 16%: ”L’attenzione va spostata – afferma l’avvocato Enrico Adriano Raffaelli – sul residuo 84%. Perche’ penalizzare l’industria farmaceutica che ricerca, innova e sviluppa per conseguire un risparmio di spesa cosi’ insignificante?”.
Le News di Ansa Salute – 17/06/2010