Farmaci e conflitto, Versace: preoccupazione per possibile carenza delle forniture
Nei giorni scorsi la British Generic Manufacturers Association (Bgma) ha affermato che la disponibilità di farmaci generici sta vivendo una “pressione senza precedenti” a causa dell’impatto del conflitto in Ucraina sul sistema globale della logistica.
Panorama Sanità – 17 maggio 2022
L’amministratore delegato dell’associazione, Mark Samuels, ha sottolineato che “l’impatto dei problemi di approvvigionamento sarà particolarmente pesante” per il Nhs, il servizio sanitario britannico. È un allarme concreto e preoccupante anche per il nostro Paese? L’abbiamo domandato a Massimo Versace, country manager di Sun Pharma Italia, uno dei più grandi produttori mondiali di farmaci equivalenti.
“La preoccupazione espressa dalla Bma è autentica e condivisibile, anche se per fortuna non esprime ad oggi delle criticità concrete di disponibilità di farmaci”, risponde Versace, “Lo dico con il rispetto verso chi osserva da più vicino il sistema del farmaco, che è l’Aifa e che sicuramente ha tutti i dati più aggiornati sul tema della disponibilità. In questo tempo tutto il nostro settore sta osservando con preoccupazione il conflitto in Ucraina, da un lato per una necessaria partecipazione umana, democratica e sociale a quello che sta accadendo, dall’altro per le possibili ricadute sulle forniture di farmaci in tutta Europa”.
Possiamo definire meglio i problemi che potremmo trovarci ad affrontare?
Le difficoltà segnalate dagli inglesi della Bgma riguardano la logistica, gli approvvigionamenti di prodotti finiti ed anche di principi attivi, visto che il conflitto sta mettendo a dura prova proprio una parte dei corridoi logistici che abitualmente permettono alle merci – e nello specifico a quelle merci preziose e salvavita che sono i farmaci – di circolare tra Europa occidentale, Europa orientale ed Asia.
Di fronte a queste preoccupazioni come si sta comportando il mondo dei produttori?
Devo dire che l’Associazione europea che raggruppa i produttori di farmaci equivalenti, Medicines for Europe, già a marzo ha espresso un comunicato tempestivo nel quale sottolineava la necessità di assicurare la presenza di farmaci proprio sui territori colpiti dal conflitto, ed ha così suggerito alle istituzioni internazionali di attivarsi per garantire le supply chain e la normale circolazione del farmaco.
Queste tematiche non si possono affrontare in modalità indipendenti: esiste una circolazione di informazioni all’interno del settore del farmaco? Chi è il riferimento ultimo di fronte a questo tipo di problematiche?
Come aziende europee siamo molto attenti alla necessità che i sistemi sanitari siano riforniti di tutto ciò che serve ai cittadini per i loro bisogni di salute sono in contatto quasi continuo con il management di molte altre aziende del farmaco, sia europee che del nostro Paese e posso dire che stiamo monitorando con attenzione tutto ciò che accade. Poi, lo ripeto, abbiamo un’Agenzia come l’Aifa che governa con attenzione e puntualità tutto ciò che possa riguardare carenze ed indisponibilità dei farmaci. Siamo certi che l’Agenzia con la sua competenza stia monitorando ciò che accade e saprà governare al meglio il periodo futuro laddove possa esprimere quelle criticità che oggi si possono solo ipotizzare. Di certo tutte le aziende presenti in Italia daranno il loro contributo se necessario per assicurare il mantenimento continuo delle terapie. V.C.
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