Un traffico di farmaci di contrabbando provenienti dal Sud America è stato scoperto dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.
Diecimila prodotti tra capsule e compresse, circa 10 mila ml di soluzioni acquose medicinali, tre chili di sospensioni medicinali in polvere e svariate creme ed unguenti medicamentosi sono stati trovati, in tre successive operazioni a distanza di pochi giorni, nei bagagli di tre cittadine dell’Ecuador, che sono state denunciate. Tra i farmaci sequestrati compaiono antibiotici, antinfiammatori, analgesici, tranquillanti, ipotensivi, cardiotonici e stimolanti di svariate forme e posologie farmaceutiche, tutte ottenibili solo previa esibizione di prescrizione medica. Sono stati anche trovati prodotti farmaceutici utilizzati in alcuni Paesi per provocare l’aborto ed il cui uso improprio può provocare gravi conseguenze per la salute.
I sequestri di farmaci di contrabbando sono stati compiuti dai militari della Tenenza di Genova Sestri e dai funzionari della locale sezione doganale. Gli investigatori ritengono che il fenomeno rappresenti la manifestazione di un nuovo traffico illecito ricollegabile al problema immigrazione. Come già accaduto in passato per l’etnia cinese, infatti, anche le comunità sudamericane starebbero cercando di creare un’assistenza sanitaria «parallela» ed illegale per soddisfare le necessità medico-sanitarie di connazionali non ancora in regola con le norme di soggiorno.
Questi ultimi, infatti, potrebbero accedere all’approvvigionamento farmacologico esclusivamente in sedi ospedaliere e solo attraverso il rilascio di un certificato di somministrazione temporanea di farmaci (STP), finalizzato ad attestarne la necessità reale ed immediata. L’acquisto del farmaco, comunque, avverrebbe a prezzo pieno, vista l’impossibilità di godere di esenzioni o riduzioni. Da qui la convenienza ad un approvvigionamento clandestino. Il Secolo XIX 08-04-08