Il dato ci è stato confermato oggi dall’Istat che ha rilevato il forte decremento del prezzo dei farmaci rimborsabili nel periodo febbraio 2012-febbraio 2011. Ma sul perché della diminuzione Farmindustria e Assogenerici polemizzano.
14 MAR – L’Istat ha diffuso ieri i dati dei prezzi al consumo. Ma nel documento presentato alla stampa non figuravano dati sull’andamento del prezzo dei farmaci di fascia A. L’Istat si limitava infatti a registrare l’andamento congiunturale (gennaio-febbraio 2012) per i medicinali di fascia C che mostrano una crescita vicina allo zero (+ 0,1%).
Nella serata però in una nota Ansa, che citava dichiarazioni del presidente della Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, venivano diffusi anche i dati dei prezzi della fascia A (calo dei prezzi del 7,6%) che il presidente degli industriali farmaceutici commentava così: “In Italia i prezzi dei farmaci sono i più bassi, sia in farmacia che in ospedale”. E quindi “i problemi sono altrove e il nostro settore ha fatto ampiamente la sua parte”. “Speriamo solo che questi risparmi ottenuti – concludeva Scaccabarozzi – vengano investiti dove c’è più bisogno, ovvero nel settore dell’innovazione”.
Il dato anticipato dall’Ansa (- 7,6% su base annua febbraio 2011-febbraio 2012) ci è stato oggi confermato dall’Istat che ha anche specificato come a livello congiunturale (gennaio su febbario 2012) non si registrano ulteriori variazioni con l’indice dei prezzi di fascia A che registra uno "zero" per cento di andamento. Ma quali sono le ragioni di tale forte diminuzione?
A spiegarlo, sempre oggi, è Assogenerici che, attraverso il suo presidente Giorgio Foresti, sottolinea come “l’impulso alla diminuzione dei prezzi è sempre stato generato dalla sana concorrenza dei medicinali generici, che, questi sì – riferendosi polemicamente alle dichiarazioni di Scaccabarozzi – hanno certamente fatto la loro parte negli ultimi 10 anni”.
Per Foresti è quindi ingiusto porre sullo stesso piano l’intero settore farmaceutico quando si parla di riduzioni del prezzo o addirittura di ripiano della spesa farmaceutica.
“Solo qualche settimana fa – ricorda – le nostre aziende sono state chiamate a ripianare oltre il 17% del valore dello sfondamento della spesa territoriale 2010 a carico dell’industria, pur coprendo solo il 7% del mercato a valori ed avendo generato risparmi medi annuali di oltre 300 milioni di euro".
"In questi anni” conclude Foresti "il generico ha rappresentato il principale elemento moderatore della spesa, ma ancor d