Rubavano i ricettari ai medici di famiglia e acquisivano illecitamente ingenti quantitativi di farmaci attraverso la spedizione di false ricette intestate a pazienti ignari o deceduti. I medicinali venivano poi ritirati presso diverse farmacie e quindi piazzati sul mercato estero.
13 DIC – Sei mila confezioni di specialità medicinali sequestrate con 10.000 ricette del Ssn false o provento di delitto, 1.200 fustelle asportate da confezioni di farmaci, “dalle quali sarebbe certamente scaturito un illecito rimborso da parte del Servizio sanitario della Campania, un personal computer con programma dedicato per la falsificazione delle ricette mediche, nonché timbri di medici e documentazione varia, un deposito clandestino di farmaci, e una truffa ai danni del Ssn quantificata per il periodo 2008/2010 in 4 milioni di euro.
Sono i numeri dell’inchiesta dei carabinieri dei Nas di Napoli che hanno portato stamani all’esecuzione di 11 misure cautelari (di cui 7 arresti domiciliari e 4 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria) emesse dal Gip del Tribunale di Napoli Marcella Suma. Partendo dai furti di numerosissimi ricettari medici in bianco, effettuati in danno di medici di base delle Asl NA/1 Centro, NA/2 Nord e Napoli/3 Sud, hanno infatti consentito di individuare un sodalizio criminale costituito da ricettatori e faccendieri vari, operante prevalentemente nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, dedito alla commissione di furti/rapine e alla ricettazione di prescrizioni mediche (30.000 nel biennio 2009-2010).
Tali ricette, spiegano i Nas, erano falsificate mediante apposizione di timbri e firme di inconsapevoli medici e dati anagrafici di ignari pazienti (a volte risultati deceduti) e venivano successivamente presentate presso diverse farmacie (che ne avrebbero richiesto il rimborso da parte della competente Asl) per l’approvvigionamento di medicinali ad alto costo.
I farmaci poi, previo stoccaggio in un deposito clandestino privo dei necessari requisiti igienico sanitari, erano destinati ad essere piazzati sul mercato internazionale mediante una catena distributiva formata da affiliati coscienti della natura dei prodotti trattati.
“I numerosi riscontri ottenuti nel corso dell’attività investigativa – aggiunge la nota dei Nas – hanno evidenziato che nell’ambito dell’organizzazione i vari soggetti coinvolti ricoprivano differenti, ben definiti ruoli, distinguendosi tra ricettatori, pusher di ricette e faccendieri di vario tipo”.
Nel corso delle attivit