FARMACI AFRICANI, illegalmente importati, alcuni dei quali addirittura cancerogeni. Quintali e quintali di derrate alimentari di ogni tipo, scadute o in cattivo stato di conservazione. E prodotti cosmetici, creme idratanti, ma anche liquori e fanghi di bellezza. Diversi container sono stati scoperti in porto a Genova, presso uno dei terminal di San Benigno, dagli uomini del secondo gruppo della guardia di finanza di Genova. La merce di contrabbando tutto quanto sequestrato era stato introdotto in Italia senza il rispetto di norme e dazi doganali era abilmente nascosta dietro "carichi di copertura" all’interno dei container. Nel senso che, all’apertura dei portelloni del grande contenitore metallico, i controllori si trovavano davanti agli occhi materiale regolarmente importato e "innocuo", coerentemente con i documenti di trasporto che lo accompagnava. Ma un’analisi più attenta da parte delle Fiamme gialle ha permesso di scoprire l’inghippo. E il relativo pericolo per la salute di chi avrebbe acquistato e utilizzato alcuni dei prodotti alimentari scaduti o dei farmaci cancerogeni. L’indagine, durata qualche mese, è iniziata grazie ai controlli a campione che i finanzieri periodicamente svolgono sui carichi in arrivo (e in partenza) dallo scalo commerciale del capoluogo ligure. I dati complessivi del sequestro, avvenuto in giorni diversi, sono impressionanti. Un totale di cinquanta tonnellate di derrate alimentari: confezioni senza etichetta né data di scadenza, pesce secco, farine, barattoli di salse. Oltre ad una varietà di spezie e aromi etnici impossibili da definire. A tutti questi prodotti mancavano, non solo etichette e data di scadenza, ma anche le obbligatorie certificazioni sanitarie, i riferimenti di tracciabilità dell’alimento, il suo luogo di provenienza o gli ingredienti contenuti. Senza contare che molto del materiale ora sottoposto a sequestro violava palesemente le normative igienico sanitarie in vigore nell’Unione europea. Alcuni dei carichi nascosti nei container erano rappresentati invece da una gran varietà di prodotti farmaceutici, tutti privi della obbligatoria autorizzazione ministeriale, ma recanti una truffaldina dicitura "Made in Italy". Precisamente si tratta di quattromila confezioni. Tra tutti spicca, per la pericolosità che rappresenta, una crema dermatologica schiarente (senza dubbio utilizzata per attenuare la tonalità della pelle delle persone di colore). La sostanza contenuta tecnicamente un principio depigmentante aveva la non secondaria controindicazione di essere cancerogena. Per questo motivo, da anni tali preparazioni, pomate a base di "hydro chinone" e "corticosteroide", sono state messe al bando dall’Unione europea. Sono state sequestrate anche 1.300 confezioni di cosmetici (trucchi, creme idratanti, smalti per unghie e molti altri) due quintali di tubetti di fanghi di bellezza e 900 litri di liquori e distillati alcolici per un valore commerciale al dettaglio di circa 250.000 euro. Otto le persone denunciate, tutte di origine centro africana, da dove i carichi venivano spediti ogni due mesi. Ma a chi era diretta tutta questa merce di contrabbando e pericolosa? «Quasi tutti i carichi erano indirizzati ad aziende, esercizi commerciali e ristoranti etnici, nel nord Italia, gestiti da persone extracomunitarie spiega un inquirente della guardia di finanza . Ormai il mercato dell’importazione di merce illegale si allarga a generi sempre più particolari. Non più soltanto capi d’abbigliamento, borse o artigianato per la casa, ma anche alimenti, c
507 2 minuti di lettura