Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? A volte, almeno in sanità può essere più indicato guardare meno la spesa del momento per pensare più da vicino a quanto si andrà a consumare nel futuro, e proprio per non avere ottenuto il risultato terapeutico migliore. Solo per le malattie cardiovascolari, arrivare a controllare adeguatamente il colesterolo potrebbe significare risparmiare negli anni a venire circa tre miliardi e trecento milioni di euro l’anno, almeno in base alle proiezioni che emergono da uno studio realizzato da vincenzo Atella, docente di economia alla Facoltà di economia dell’università "Tor vergata" di Roma. Su queste basi nasce una grande iniziativa di formazione per i medici di medicina generale, che toccherà tutta italia ed avrà come obiettivo il raggiungimento dell’appropriatezza terapeutica ovvero la necessità di personalizzare al meglio la terapia per ogni singolo paziente. «il progetto dei medici di famiglia – ha spiegato recentemente giacomo Milillo, Segretario generale della Federazione italiana Medici di Medicina generale (Fimmg) a Roma – non è una delle tante idee su un foglio bianco, ma si sta già concretizzando con quattro corsi nazionali a Roma fra medici di famiglia e dirigenti del settore farmaceutico delle Asl per un percorso condiviso. Questa volta ai medici di famiglia e ai dirigenti del Ssn si aggiungeranno gli specialisti, cento corsi in 88 Asl in tutte le Regioni. la filosofia è la concreta appropriatezza terapeutica. in uno slogan: il farmaco giusto al paziente giusto nel tempo giusto, senza condizionamenti, tenendo, ovviamente, conto del contesto economico». Secondo lo stesso Milillo, il ruolo del medico di famiglia troppo frequentemente è limitato al momento della prescrizione. Questo perché il costobeneficio del farmaco non viene fatto sulla base di una visione globale e di efficacia sul campo ma sulla spesa, in base ad un tetto prestabilito. «ed invece risparmiare oggi cento europotrebbe significare spenderne molti di più domani – è il commento dei medici Fimmg – . lo stanno evidenziando i medici di famiglia e le Asl, in un percorso condiviso, nei corsi nazionali attualmente in atto e domani in quelli locali». l’appropriatezza terapeutica nella prescrizione, almeno in base alle cifre, potrebbe però risultare costosa e in controtendenza con la politica del contenimento della spesa. Tuttavia forse impiegare il medicinale più appropriato oggi potrebbe portare a distanza di tempo a ridurre una spesa molto più pesante in termini di ospedalizzazione, invalidità, perdita di lavoro e addirittura di decessi, oltre naturalmente il grande dramma per il paziente e la sua famiglia. insomma: ad ognuno il suo, ricordando che a volte l’uovo di oggi può essere d i m o l t o m e n o s i g n i fi c a t i vo d e l l a gallina di domani. Sia chiaro comunque – si ribadisce dalla Fimmg – che il farmaco più innovativo va riservato al paziente che ne ha effettivo bisogno, cioè che deve raggiungere un determinato obiettivo per ridurre al minimo il rischio di gravi complicanze. Per i pazienti che non hanno bisogno di terapie mirate va benissimo l’impiego dei farmaci generici, a più basso costo, in grado di contenere al meglio i costi ogni Azienda sanitaria. Senza dimenticare che, qualsiasi sia la terapia, il paziente deve seguire le indicazioni del curante nel tempo: a l t r i m e n t i , s e n o n " a d e r i s c e " a l l e cure, i risultati sarano comunque difficili da ottenere. pagina a cura di feDeriCo mereta IL CASO COLESTEROLO Nell’indagine su un campione di 15.000 pazienti coordinata da Vincenzo Atella, professore di economia alla Facoltà di Economia dell’Università "Tor Vergata" di Roma, sono state scelte come modello le malattie c
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