Farmaceutica in allarme
www.ilsole24ore.com – 1 luglio 2012
Dalla sanità un quarto dei risparmi
Roberto Turno – 1 luglio 2012
ROMA L’acquisto di beni e servizi a prezzi sopra le righe da parte di asl e ospedali e una nuova stangata sulla farmaceutica restano in cima alla lista del menu dei tagli che colpiranno la spesa sanitaria negli ultimi sei mesi dell’anno. Ma anche la riduzione degli "sconti" a farmacie e industrie del farmaco, le remunerazioni dei privati accreditati, qualche soppressione di ente. Forse anche un intervento per azzerare i reparti ospedalieri poco produttivi, che intanto hanno comunque costi altissimi. Mentre col «Patto per la salute», da ratificare entro ottobre con le Regioni, il Governo conta di incrementare di almeno altri 500 milioni nel 2013 i tagli già in cantiere per 8 miliardi previsti per il 2013-2014 dalla manovra estiva dell’anno scorso. Nell’operazione spending review i tecnici dell’Economia confermano che la spesa sanitaria reciterà una parte di primissimo piano. Partecipando per più di un quarto ai risparmi totali attesi dal Governo, e non solo per azzerare l’effetto dell’aumento dell’Iva. La spending review in senso stretto, infatti, non potrà dare grandi risultati in soli sei mesi. Col risultato che per fare cassa da subito si dovrà dare fondo anche ai tagli lineari e a misure che non sempre possono garantire una proiezione di risparmi nel lungo periodo. Sia sull’entità che sulle modalità del taglio, tuttavia, le posizioni del ministero della Salute e dell’Economia continuano a restare distanti. «C’è ancora tempo per discutere, nessuno sta facendo alcun gioco tattico», ci si limita a far filtrare dall’interno del Governo anche per smorzare le voci di contrasti che continuano a circolare. In questo senso il rinvio (addirittura fino a giovedì) della data del Consiglio dei ministri che deciderà la manovra, lascia aperte le porte a tutte le mediazioni possibili. Come del resto sul valore assoluto dell’intera operazione. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, propone di limitare l’intervento a 1 miliardo per i sei mesi che restano del 2012, ma come ipotesi massima. Mentre l’Economia è pronta a chiedere di alzare più in alto l’asticella: almeno 1,5 miliardi, ma come soglia minima. Perché la cifra da sacrificare sull’altare della spesa sanitaria potrebbe essere anche più elevata. Tutto dipende evidentemente da quanto il Governo conta di risparmiare in termini assoluti. Mentre cresce il pressing dei governatori, che saranno ricevuti martedì a