Roma, 12 apr. – (Adnkronos Salute) – Omonimie, nomi o cognomi non corrispondenti, registrati piu’ volte o che non risultano come iscritti all’albo dei medici, essendo ad esempio infermieri o altri operatori sanitari. Sono queste le principali cause di non conformita’ riscontrate nel 7% archivi medici ‘scansionati’ da Pharmasoft, che ha presentato oggi a Roma, nella sede del Senato, il 1° Rapporto annuale sullo stato di salute degli archivi degli operatori sanitari abilitati alla prescrizione dei medicinali, visitati e gestiti delle organizzazioni farmaceutiche cosi’ come disposto dai decreti legislativi 219/06 e 196/03.
Il rapporto, pubblicato da Pharmasoft quale ente di certificazione indipendente, contiene le risultanze dei controlli effettuati da gennaio a dicembre 2011 sullo stato di conformita’ degli archivi dei medici visitati dalle aziende farmaceutiche che spontaneamente si sono sottoposte a processo di verifica secondo la procedura Sgcmf, in tutto 17. Fra queste, c’e’ una netta prevalenza di multinazionali, 14 su 17, probabilmente per la maggiore abitudine a confrontarsi con policy e procedure anche molto restrittive.
I dati rivelano che nel corso del 2011 le anagrafiche sottoposte a certificazione, quasi un milione e mezzo, hanno raggiunto un livello di conformita’ medio pari al 92,5%. Piu’ in generale, emerge un incremento della conformita’ media pari a circa il 4% sul 2010 (era l’89,7%). La non conformita’ si verifica quando un nominativo sottoposto a verifica non risponde ai requisiti della procedura di controllo: nel 56% e’ relativa al nome del medico non corrispondente e nel 20% al cognome. Molto frequenti sono anche i casi di omonimia, situazioni che si vengono a creare con cognomi simili quali: Rossi, Bianchi ecc. Nel 2% dei casi sono stati rilevati nominativi non iscritti all’albo provinciale: si tratta di casi di errata schedatura di un infermiere o di altro operatore sanitario.
"La certificazione dell’archivio dei medici, intesa come valutazione della quantita’, qualita’ e affidabilita’ dei dati contenuti – ha evidenziato Riccardo Giannetti, presidente di Pharmasoft [N.d.R.: ex ISF Roche] – e’ un presupposto imprescindibile per una gestione in correttezza, sicurezza e conformita’ dei dati personali dei soggetti medici, raccolti durante l’attivita’ di informazione. Le aziende che si sottopongono a questo controllo sono le aziende virtuose, che hanno intrapreso un percorso di crescita per eliminare i dati ‘sporchi’ dai loro archivi".
"Le aziende farmaceutiche – ha proseguito – sono attori fondamentali nell’intero sistema salute. Ma lo e’ anche l’attivita’ di informazione medico-scientifica svolta quotidianamente da seri e preparati professionisti nei confronti dei medici, nel