Il tetto di spesa programmata del 3,5% è già stato sforato di 747,7 mln nei primi sei mesi del 2014. Se il trend di crescita si confermerà nel prossimo semestre, si rischia di raggiungere un disavanzo di 1,5 mld, in netta crescita rispetto 765 mln di perdite registrati nel 2013. La spesa farmaceutica convenzionata netta scende del 3,4% rispetto al primo semestre 2013. Aumentano del 3,6% gli incassi derivanti dai ticket. IL RAPPORTO AIFA
15 SET – Per la spesa farmaceutica ospedaliera è allarme rosso. Nel primi sei mesi del 2014 si è registrato lo sforamento del 4,77% del tetto programmato (3,5% del Fsn). Un disavanzo di ben 7447,7 mln che, da solo, raggiunge quasi l’intera quota di 765 mln registratasi nell’intero 2013. Se confermato, il trend rischia di far raggiungere a fine anno un rosso di 1,5 mld. I dati sono ancora più preoccupanti se letti alla luce dell’imminente immissione nel mercato italiano dei nuovi farmaci innovativi, come quello per l’epatite C, che, per via del loro costo (sono ancora in corso le trattative per la negoziazione del prezzo), potrebbero far impennare ulteriormente il disavanzo della spesa farmaceutica ospedaliera.
Questo il dato principale contenuto nel nuovo aggiornamento dell’Aifa sulla spesa farmaceutica regionale pubblicato ieri sul sito dell’Agenzia.
Analizzando il risultato su base regionale si nota come 19 Regioni su 21 facciano registrare un dato negativo: lo sforamento del tetto oscilla da un minimo di 1,8 mln del Molise fino ai 99,3 mln della Puglia. Gli unici due dati positivi provengono dalla Valle d’Aosta e da Trento.
n controtendenza, invece, l’andamento della spesa farmaceutica convenzionata. Rispetto al primo semestre del 2013 si è registrato in questo caso un calo del 3,4%. Si attesta così all’11,02% rispetto a un tetto dell’11,35%, ossia 183,7 milioni in meno. In questo caso, proiettando il dato nell’arco dell’intero anno, si potrebbe raggiungere quota 360 mln.
A livello territoriale si va da un calo massimo del 10,4% in Sicilia, seguita dall’Umbria (-6%) e dall’Emilia Romagna (-5,4%), fino al picco dell’1,6% raggiunto da Bolzano.
Passando alle ricette, si nota un dato in crescita (0,3%) con un aumento di 809.417 nel semestre che potrebbe far superare quota 1,6 mln a fine 2014. Le variazioni maggiori sono qui registrate da Trento (4,3%), Calabria (3,7%) e Puglia (3,5%).
Quanto ai ticket, la compartecipazione dei cittadini alla spesa ha fatto guadagnare alle Regioni 760 mln nel semestre. Oltre 26 mln in più rispetto ai primi sei mesi del 2013. Anche in questo caso, proiettando il dato a tutto il 2014 si dovrebbe raggiungere quota 1,5 mld, per un aumento del 3,6%.
Infine, la spesa in farmacia. In questo caso sono 7 le Regioni che hanno già sforato il tetto dell’11,35%: Sardegna (14%), Calabria (12,7%), Campania (12,6%), Puglia (12,5%), Lazio (12,4%), Abruzzo (11,9%) e Sicilia (11,6%).
15 settembre 2014 – quotidianosanità.it
SONO GLI OSPEDALI CHE FANNO “DERAGLIARE” LA SPESA FARMACEUTICA
BY ELISABETTADICARLO ON 22 SETTEMBRE 2014 • cartastampa.it
Per colpa dell’ospedaliera, la spesa farmaceutica pubblica è fuori dei binari già al check del primo semestre 2014. Lo dice il rapporto che l’Agenzia del farmaco ha pubblicato venerdì sul proprio sito web: nel periodo gennaio-giugno la spesa Ssn per farmaci ha superato gli 8,9 miliardi di euro, ossia il 15,8% del Fondo sanitario semestrale a fronte di un tetto che vale il 14,85%.
Lo sfondamento va interamente addebitato alla spesa farmaceutica delle strutture ospedaliere: nei primi sei mesi, infatti, le uscite arrivano a 2,8 miliardi di euro, pari al 4,77% del Fondo (oltre due punti sopra il tetto, fissato al 3,5%). Dopo appena metà anno, in sostanza, lo sfondamento è già di quasi 750 milioni e non c’è Regione che riesca a rispettare il budget: Puglia e Toscana sono al 6%, Umbria e Sardegna al 5%, Emilia Romagna, Sicilia e Abruzzo tra il 4,7 e il 4,9%.
Se l’ospedaliera rimane un cavallo imbizzarrito, la spesa territoriale (diretta più convenzionata) riconferma invece la propria governabilità, grazie anche al contributo delle farmacie: nel primo semestre, infatti, le uscite ammontano a circa 6,1 miliardi di euro, per un’incidenza sul Fondo pari all’11,02%, tre decimi sotto il tetto programmato (11,35%). Lo stesso scenario domina anche l’analisi a livello regionale: sono soltanto sette le Regioni che sfondano (Sardegna, Calabria, Campania, Puglia, Lazio, Abruzzo e Sicilia) e tra quelle che rispettano il budget un paio sta sotto al tetto di oltre due punti.
Sotto pieno controllo anche la spesa convenzionata netta (fascia A meno ticket e compartecipazioni), che nel primo semestre tocca i 4,4 miliardi di euro con una contrazione del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. Spiegano in gran parte il dato gli arretramenti che si registrano in Sicilia (-10%) e Umbria (-6%), mentre la Provincia autonoma di Bolzano è l’unica a mettere a segno un apprezzabile incremento (+1,6%).
Praticamente stabili infine le ricette, che nel periodo gennaio-giugno crescono di appena lo 0,3%. (AS)