Non solo risparmio: le aziende associate ad AssoGenerici aprono le porte per mostrare a politici, giornalisti e amministratori locali la qualità della propria produzione e l’impatto socio-economico di un settore che occupa in Italia 10mila addetti in 60 aziende
(VI), 11 Settembre 2015 – I principali centri di produzione italiani di farmaci equivalenti aprono le porte, alla stampa, ai politici e agli amministratori locali. È partita oggi dalla ZETA Farmaceutici di Sandrigo (VI) l’iniziativa #Fabbriche Aperte, lanciata da AssoGenerici per far conoscere al grande pubblico e ai decisori il valore produttivo, occupazionale ed economico delle aziende italiane attive nel segmento dei farmaci generici, già messo in luce dalla studio sul comparto elaborato da Nomisma e presentato il 5 maggio scorso.
#Fabbriche Aperte è anche l’occasione per favorire una corretta informazione sugli standard di qualità dei medicinali equivalenti, molti dei quali prodotti proprio in Italia, dalle stesse aziende che li sintetizzano anche per conto di grandi aziende di farmaci “di marca”, seguendo i più stringenti requisiti delle “Good Manifacturing Practice” (GMP).
All’appuntamento di oggi in ZETA Farmaceutici presenti anche il senatore Enrico Cappelletti, l’onorevole Federico Ginato, deputato, e l’onorevole Flavio Zanonato, europarlamentare.
Zeta Farmaceutici occupa complessivamente 244 dipendenti e nel 2014 ha registrato un fatturato di 84 milioni di Euro, con una produzione pressoché equamente ripartita fra la manifattura per conto terzi e la sintesi di propri prodotti.
Nata come officina galenica nel secondo dopoguerra, l’azienda è tra i membri fondatori di Assogenerici e vanta una riconosciuta expertise specifica nel campo della farmacopea, che la rende tutt’oggi partner di diversi Gruppi italiani e internazionali per le attività di Ricerca & Sviluppo.
“‘Fabbriche aperte’ è innanzitutto un’operazione di trasparenza, che va di pari passo con la progressiva affermazione del farmaco equivalente in Italia – ha detto Enrique Häusermann, Presidente di AssoGenerici. “Bisogna ricordare – ha proseguito Häusermann – che i farmaci generici rappresentano oggi il 19,5% di tutte le confezioni di medicinali dispensate in Italia, pari al 10,7% della spesa farmaceutica. É importante, quindi, che cittadini e decisori possano constatare che questa notevole quota di medicinali utilizzati ogni giorno in Italia sono spesso anche prodotti nel nostro Paese, secondo i più elevati standard qualitativi, impiegando personale quasi sempre residente nelle zone dove hanno sede i poli produttivi”.
“Non ci sono solo i 230 milioni l’anno di risparmio per il SSN tra gli effetti positivi della diffusione dei farmaci equivalenti – ha continuato Häusermann -, ma anche 10mila posti di lavoro garantiti agli addetti del settore presso ben 60 aziende operanti sul territorio nazionale. Un vero e proprio sprint imprenditoriale, produttivo e occupazionale, che si aggiunge all’ampliamento del numero di cittadini i cui bisogni di salute vengono soddisfatti, grazie al generico”. “Gli equivalenti infatti – ha concluso Häusermann – per la loro efficacia, sicurezza e qualità garantita da una produzione di eccellenza, come è il caso di Zeta Farmaceutici sono i principali alleati dell’aderenza terapeutica e dell’accesso alle cure, soprattutto a quelle primarie”.
ASSOGENERICI – Comunicato stampa – 09/09/2015
Notizie correlate: SNAMI. Sostituibilità dei farmaci e diritto alla miglior cura
La Ue mette al bando 700 farmaci generici prodotti in India
USA. Richiamo volontario farmaci indiani generici ipertensione dal mercato
Sospensione farmaci generici. Mylan: “Stiamo collaborando con autorità nazionali e internazionali”
Certi farmaci un po’ troppo generici
Generici equivalenti o di marca? Il parere degli esperti (veri)