Incontro in Unindustria sui 192 licenziamenti annunciati dalla multinazionale nell’impianto di Sermoneta (Latina). L’azienda apre all’uso di ammortizzatori sociali, finora sempre esclusi. Indetta per i prossimi giorni una “manifestazione per il lavoro”
Rassegna Sindacale – 3 dicembre 2018
Una vertenza difficile, che tiene in ansia 192 lavoratori (su complessivi 491), pari al 40 per cento dell’intero personale. Il 9 novembre scorso la Corden Pharma, azienda farmaceutica di Sermoneta (Latina), ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, che dovrebbe divenire esecutiva in gennaio. Per questi esuberi il gruppo non ha previsto finora l’utilizzo di ammortizzatori sociali, anche se ha accettato di valutare la misura, come invece chiesto da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici e Confail. Per provare a risolvere la situazione è convocato per oggi (lunedì 3 dicembre) un incontro tra sindacati e direzione aziendale, l’appuntamento è presso la sede dell’Associazione industriali di Latina.
La situazione è ulteriormente aggravata dall’avvio della procedura di concordato in continuità (che aprirebbe la strada, qualora non si trovassero soluzioni, anche al possibile fallimento dell’azienda) di cui il Tribunale ha nominato i due “curatori”, dal taglio degli stipendi futuri del 15 per cento e dal pagamento soltanto parziale delle spettanze arretrate. Va rilevata, infine, la mancata presentazione, presso i ministeri competenti, del piano industriale da parte della Corden. Una situazione di crisi molto complicata, che come ha ribadito l’azienda nei giorni scorsi in un comunicato, non offre altre strade se non quella del concordato in continuità.
Mercoledì 28 novembre si è riunito a Sermoneta il tavolo di crisi, alla presenza dei sindacati, della Regione Lazio e dei sindaci dei Comuni di Sermoneta, Sezze, Norma e Latina. I convenuti, anzitutto, hanno indetto una “manifestazione per il lavoro” da tenersi dopo l’incontro odierno davanti ai cancelli della fabbrica, cui invitano a partecipare tutte le istituzioni e l’intera cittadinanza. Enti locali e sindacati hanno concordato di “mantenere costantemente attivo il tavolo e l’attenzione sulla vicenda attorno alla quale si gioca molto del futuro produttivo e occupazionale dell’intero territorio”.
L’obiettivo comune “è il lavoro, inteso non solamente come slogan, ma come prospettiva comune, sociale ed economica”. Comuni e sindacati chiedono alla proprietà che “sia fatta chiarezza sul futuro dello stabilimento: fare chiarezza è essenziale al fine di poter prefigurare una prospettiva per i lavoratori, l’indotto coinvolto, la salvaguardia ambientale del sito ed eventuali prospettive produttive”. Si sono impegnati, infine, a intervenire presso i ministeri interessati e la Regione Lazio “affinché vengano attivati i possibili provvedimenti riguardanti sia la complessiva area di crisi sia il ricorso agli ammortizzatori sociali”, ma anche presso il Tribunale “affinché sia attivata nel più breve tempo possibile l’omologa del concordato al fine di garantire gli stipendi dei lavoratori”.
La Corden Pharma nasce nel 2006 come marchio farmaceutico privato dell’International chemical investors group (Icig). Possiede tre stabilimenti in Italia – Bergamo, Caponago (Monza) e Sermoneta (Latina) – e altri sei tra Belgio, Francia, Svizzera, Germania e Stati Uniti. L’impianto di Sermoneta è stato acquisito dalla multinazionale nel 2010, precedentemente era di proprietà della statunitense Bristol Myers Squibb. Secondo quanto riferito dal gruppo, il sito perde annualmente circa 28 milioni di euro, e nel corso degli ultimi anni ha già subito pesanti ristrutturazioni, con la conseguente diminuzione del personale.