L’ultimo annuncio in ordine di tempo è di Cilag Gmbh International che ha acquisto Covagen AG. Merger Pfizer Astra Zeneca: ci risiamo?
Sabato, 30 Agosto 2014 – Doctor33
Merger Pfizer Astra Zeneca: ci risiamo?
Sono passati tre mesi da quando Pfizer si è vista rispedire al mittente l’offerta da 118 miliardi di dollari per rilevare AstraZeneca, ma il colosso farmaceutico americano non avrebbe abbandonato del tutto l’idea. Pfizer starebbe valutando le possibili opzioni e non è escluso che possa presentare una nuova offerta.
Infatti la legge britannica sulle acquisizioni prevede che, a partire dal 26 agosto, tre mesi esatti dal no definitivo di AstraZeneca, la società britannica possa invitare la controparte americana a tornare al tavolo delle trattative. L’eventuale proposta dovrà essere presentata privatamente: la legge prevede che Pfizer non possa discutere in pubblico di un eventuale rinnovato interesse per AstraZeneca.
Unico indizio in questo senso si può trovare nelle parole dell’amministratore delegato di Pfizer Ian Read, che ha detto di essere “aggressivamente alla ricerca” di potenziali acquisizioni.
Ma oggi il titolo di AstraZeneca è volato anche alla luce della decisione della società britannica di andare in fase II con il farmaco sperimentale MEDI4736nel setting del tumore del colon retto. Secondo quanto si legge su clinicaltrials.gov Il farmaco verrà testato su 48 pazienti con malattia in fase avanzata
L’anticorpo anti PD – L1 noto per ora con la sigla MEDI4736 è senza dubbio il fiore all’occhiello della pipeline di AstraZeneca. Il farmaco è un anticorpo che attacca il checkpoint immunitario PD-1/PD-L1, utilizzato da molti tumori per respingere gli attacchi da parte delle cellule T killer.
La competizione in questo settore della medicina vede impegnate anche Bristol- Myers Squibb, Merck & Co. e Roche che hanno un certo vantaggio sull’azienda britannica.
L’analista finanziario della banca UBS Alexandra Hauber ha detto agli investitori che il trattamento “è un potenziale blockbuster, dato che il cancro del colon-retto è la terza causa di decessi per cancro negli Stati Uniti”
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A Pavia Zambon subentra a Msd
Giovanna Mancini 30 agosto 2014 – Il SOLE 24ORE IMPRESE & TERRITORI
MILANO.
In questi giorni di notizie preoccupanti per l’economia italiana, risuona come un’ottima notizia la lettera di intenti siglata ieri tra Msd (gruppo internazionale del settore salute, con un fatturato di oltre 44 miliardi di dollari e 73mila dipendenti nel mondo) e la multinazionale italiana della farmaceutica Zambon (sede nel Milanese, fatturato di 154 milioni di euro) per la cessione dello stabilimento Msd di Pavia, dove al momento lavorano 230 dipendenti.
La lettera prevede la finalizzazione della cessione entro l’anno, il trasferimento a Zambon dell’asset industriale con «un numero di dipendenti adeguato» alla realizzazione e fornitura su scala globale di alcuni prodotti a marchio Msd; la promozione e distribuzione in Europa, da parte dell’azienda milanese, di un altro prodotto Msd fino al 2016; la possibilità, da parte di Zambon, di esercitare un’opzione di acquisto di tale prodotto entro due anni.
L’accordo è frutto di una lunga e difficile selezione, da parte della consociata Msd Italia (800 milioni di fatturato e 1.700 dipendenti), di un acquirente per lo stabilimento lombardo che, sebbene non avesse alcun problema di produttività e fosse anzi ritenuto all’avanguardia, solo un anno fa era a rischio chiusura a seguito della fusione tra Msd e Schering-Plough, che dal 2009 aveva dato il via a un processo di razionalizzazione degli asset produttivi a livello globale. A giugno dello scorso anno il colosso Usa aveva annunciato che il sito di Pavia (che all’epoca contava 260 dipendenti) sarebbe uscito dal network produttivo del gruppo entro il 31
Non è noto il valore dell’operazione ma, precisa Antonelli, «l’aspetto economico e finanziario non era centrale nell’operazione. L’obiettivo di Merck, d’accordo con i sindacati e le istituzioni locali e nazionali con cui abbiamo lavorato in modo molto costruttivo, era trovare un partner che presentasse un piano industriale solido e credibile». Per questo la ricerca è durata così a lungo, vagliando circa 250 offerte arrivate da player italiani e internazionali. Ora la palla passa a Zambon che dovrà definire e perfezionare, attraverso il confronto anche con i sindacati, il piano industriale.
UNA RISORSA PER IL TERRITORIO
230
I dipendenti
Lo stabilimento Msd di Pavia dà oggi lavoro a 230 persone (erano 260 un anno fa). L’accordo prevede un «numero di dipendenti adeguato» alla produzione e fornitura dei prodotti a marchio Msd da parte di Zambon. Tale numero sarà oggetto di trattiva sindacale
250
La selezione
Msd Italia ha ricevuto in un anno circa 250 offerte di acquisto per il sito di Pavia, da parte di player italiani e internazionali. La più interessante dal punto di vista industriale è stata quella della multinazionale italiana Zambon, gruppo con 108 anni di storia e 154 milioni di fatturato
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