Dopo le polemiche per la cancellazione, da parte della Regione Veneto, dell’obbligo di vaccinare i bambini, all’orizzonte si profila un’altra bufera sul fronte dei vaccini. A scatenarla è Giorgio Tremante, presidente dell’associazione Lesi da Vaccini, responsabile (con incarico ministeriale dal 21 marzo 2007) per le persone danneggiate da vaccini italiani e referente italiano dell’European Forum for vaccine vigilance, che ieri, tramite il suo avvocato, il dottor Luigi Meduri, ha presentato alla Procura presso il Tribunale di Verona un esposto per chiedere un’indagine conoscitiva sull’eventuale omissione da parte di GlaxoSmithKline, la cui sede è a Verona, circa le obbligatorie informazioni sugli effetti collaterali del vaccino contro l’epatite B prodotto GSK. La richiesta nasce da una notizia diffusa dall’agenzia d’informazione Reuters nei giorni scorsi relativa a un’inchiesta avviata dall’autorità giudiziaria francese su alcuni dirigenti della Sanofi Pasteur, partner di GSK, per non aver diffuso, come recita l’ipotesi accusatoria, le informazioni necessarie circa le controindicazioni per l’utilizzo del vaccino per l’epatite B. Secondo l’accusa, da parte della dirigenza della Sanofi Pasteur e di GSK, nelle campagne di vaccinazione del 1994 fino al 1998, non sarebbero state diffuse le informazioni circa i rischi per la salute legati ai casi di avversità del vaccino per l’epatite B. «L’omessa informazione», si legge nell’esposto presentato alla Procura scaligera, «per come pare emergere dall’indagine della magistratura francese, ha implicato che neppure le strutture sanitarie preposte alla valutazione e alla prevenzione dei rischi insiti nella somministrazione dei vaccini fossero a conoscenza dell’esistenza, natura e pericolosità dei denunciati effetti collaterali, con conseguente impossibilità di assumere le precauzioni del caso. Tale omissione risulta allo scrivente essersi verificata anche nel nostro Paese, e ciò non solo dovendosi presumere che una multinazionale adotti le medesime procedure (ed omissioni) ovunque operi, ma perchè effettivamente non sono stati evidenziati in alcuna sede, a partire dal 1992, data di decorrenza dell’obbligatorietà della vaccinazione antiepatite B in Italia, gli effetti collaterali che oggi sono stati denunciati in Francia». L’iniziativa di Giorgio Tremante rappresenta un altro tassello della sua battaglia prima contro l’obbligo di far vaccinare i figli (lui ne perdette due e un terzo è rimasto gravemente disabile per patologie scatenate, secondo i suoi periti, dalla vaccinazione antipolio), e contro la palese disinformazione sui rischi dei danni collaterali da vaccino imputata al Ministero della Sanità. Precisa l’avvocato Meduri:«Non esiste nessuna iniziativa, raccomandazione o protocollo minsiteriale per far conoscere ai genitori dei bambini da vaccinare in quali casi la vaccinazione stessa sia sconsigliata, cioè in caso deficit immunitari. Lo stesso foglietto illustrativo del vaccino della polio indica questi casi: vomito, diarrea, immunodeficienza. per quest’ultima circostanza il vaccino è controindicato. E basterebbe un semplice esame del sangue prima della vaccinazione per scoprire se il bambino rientra o meno nei casi in cui il vaccino va evitato».E.C. L’Arena di Verona del 05/02/2008 p. 11