Epatite C: la cura c’è, ma è troppo cara. La Francia chiede un taglio ai prezzi

La Francia guida il fronte europeo dei paesi che chiedono al laboratorio americano Gilead, che ha brevettato il farmaco Sovaldi, di abbassare il prezzo Sofosbuvir: prezzo elevato ma in vendita presso le farmacie Vaticane. AIFA: sospesa la negoziazione del prezzo, ma garantito l’uso compassionevole

La Francia guida il fronte europeo dei paesi che chiedono al laboratorio americano Gilead, che ha brevettato il farmaco Sovaldi, di abbassare il prezzo fissato negli Stati Uniti alla fine del 2013: 84.000 dollari per 12 settimane di terapia. Per garantire a tutti i pazienti la nuova terapia, lo Stato francese dovrebbe pagare 1,7 miliardi di euro all’anno

dal nostro corrispondente ANAIS GINORI

PARIGI – Si può vendere un farmaco salva-vita a un prezzo che è 280 volte il costo di produzione? Il dilemma non è da poco visto che si parla della nuova medicina “miracolosa” che riesce a guarire nel 90% dei casi i malati di epatite C. La rivoluzione terapeutica è una buona notizia per decine di migliaia di portatori del virus: la terapia scoperta da pochi mesi è molto più efficace e ha meno effetti collaterali di quella utilizzata finora, a base di interferone. Ma una delle molecole che fa parte del cocktail della cura è venduta a un prezzo difficilmente sostenibile dai sistemi sanitari nazionali europei, con il rischio di provocare una discriminazione tra pazienti e paesi più o meno ricchi.

Così le Biotech volano in Borsa. 

La Francia guida il fronte europeo dei paesi che chiedono al laboratorio americano Gilead, che ha brevettato il farmaco Sovaldi, di abbassare il prezzo fissato negli Stati Uniti alla fine del 2013: 84.000 dollari per 12 settimane di terapia. Per garantire a tutti i pazienti la nuova terapia, lo Stato francese dovrebbe pagare 1,7 miliardi di euro all’anno, pari al 7% del bilancio del sistema sanitario. “E’ l’ennesima rapina delle case farmaceutiche” commenta Frédéric Van Roekeghem, direttore generale di una delle principali mutue francesi. Insieme ad altri paesi europei, tra cui l’Italia, il governo francese ha chiesto a Bruxelles di intervenire per calmierare il prezzo della terapia. “Si tratta di un prezzo estremamente elevato che compromette i nostri bilanci sanitari” hanno scritto in una dichiarazione congiunta quindici paesi dell’Ue. E’ la prima volta che si verifica una mobilitazione così ampia per cercare di fare pressioni sulle case farmaceutiche, con l’obiettivo di garantire l’accesso a un farmaco salva-vita.

In Francia ci sono 250 mila persone portatrici del virus, con 5mila nuovi contagi e 3mila decessi ogni anno. Un gruppo di deputati ha scritto al presidente della filiale francese di Gilead, Michel Joli, chiedendo che si arrivi a un prezzo più ragionevole. Il dirigente della casa farmaceutica ha ricordato che nel costo finale di Sovaldi sono comprese le spese di ricerca e sviluppo della molecola. Ma anche tenendo conto di questo investimento, ribattono alcune Ong specializzate nel diritto alla salute, il prezzo del farmaco è troppo elevato. Il produttore americano sta già recuperando parte delle somme investite: Gilead ha previsto di guadagnare grazie al nuovo farmaco 3 miliardi di dollari, solo negli Stati Uniti, per il 2014. Tra le pressioni delle associazioni di pazienti e quelli dei governi, il gruppo ha accettato di negoziare con le autorità europee per far scendere il prezzo. Bisognerà vedere però l’entità dello “sconto”. Il produttore americano sa che il tempo per ottimizzare il suo brevetto è limitato: entro l’anno prossimo dovrebbero arrivare nuove molecole simili contro l’epatite C. A quel punto, sperano molti governi, sarà la concorrenza a regolare il mercato.

13 luglio 2014 – R.it ECONOMIA & Finanza

Ridurre costo medicinali in Svizzera dice Mister Prezzi  

13 LUGLIO 2014 – swi swissinfo.ch

Secondo il Sorvegliante dei prezzi, Stefan Meierhans, bisogna abbassare il costo dei medicinali in Svizzera e le case farmaceutiche devono prenderne atto: penalizzare il paese non è un modello economico sostenibile. Le critiche, espresse in dichiarazioni al domenicale “SonntagsZeitung”, prendono di mira anche il ministro della Sanità, Alain Berset, che non si mostra abbastanza energico contro l’aumento dei prezzi.

Secondo Meierhans, “non mi vi è alcuna ragione di pagare i medicinali generici fino a cinque volte più cari che in Olanda”. Il preposto federale alla sorveglianza dei prezzi fa poi un’analogia con la piazza finanziaria elvetica. Così come quest’ultima – dice – anche l’industria farmaceutica deve adattarsi alla nuova realtà. Bisogna mettere al bando “completamente” i regali fatti al settore, in modo che “le casse malattia non debbano più pagare ogni anno milioni di troppo”. A suo parere il costo dell’innovazione va eliminato, dato che è compensato dai brevetti.

Mister Prezzi attacca poi anche il margine di tolleranza, integrando nel paniere i medicinali degli Stati comparabili alla Svizzera e gestendo meglio la lista delle specialità. Ciò permetterebbe di determinare quali medicinali siano rimborsabili. I nuovi medicinali verrebbero iscritti provvisoriamente nella lista per tre anni; durante tale periodo dovrebbero provare la loro efficacia e la loro redditività.

Meierhans è persuaso che “se i prezzi venissero abbassati al livello europeo” i guadagni dei gruppi farmaceutici non sarebbero in pericolo. La Svizzera genera infatti solo una piccola percentuale del volume d’affari mondiale.

Epatite C, Sofosbuvir: prezzo elevato ma in vendita presso le farmacie Vaticane

by Lentano Ciro luglio 13, 2014 – Quelli che la Farmacia Magazine

Tra e sfide più importanti che il Servizio Sanitario Nazionale si trova a dover affrontare, quello rappresentato dall’epatite C e la copertura da fornire ai soggetti coi farmaci di ultima generazione, tra i quali non possiamo non citare sofosbuvir, l’ultimo ritrovato di Gilead, in un paese, l’Italia, capace di vantare il più al to tassi di malati per la suddetta patologia in tutta Europa, con circa il 70% degli individui candidati per trattamenti antivirali avanzati, ed oltre 10.000 decessi ogni anno.

Il Ministero della Salute ha, da prassi, avviato le contrattazioni per poter fornire il nuovo farmaco di Gilead con rimborsabilità totalmente a carico del Ssn, un obiettivo del ministro Lorenzin che si scontra però con le esigenze di bilancio di un sistema sanitario fortemente revisionato, al risparmio, con le ultime novità contenute nel Patto per la Salute, sebbene molte delle risorse ottenute derivino da riorganizzazione ed ottimizzazioni dei servizi, il tutto col supporto di Aifa che ha avviato le trattative per il sofosbuvir il cui attuale prezzo di listino si attesta sui 600 euro a piccola, 19 mila euro l’intero flacone e ben 60 mila euro un ciclo terapeutico completo di circa 12 settimane, nonostante l’azienda lo stia ovviamente fornendo, nell’attesa di concludere le manovre, in via gratuita per i pazienti cronici che necessitano di trattamento.

Ad oggi, sebbene appaia complesso il lavoro per poter spuntare un prezzo che l’attuale Ssn possa reggere i termini economici, visto il costo elevato che viaggia di pari passo con una percentuale di affetti elevata, la maggior di tutta l’Europa, il farmaco sofosbuvir è attualmente reperibile già presso le farmacie di Città del Vaticano e San Marino, una scelta che per il momento premia i cittadini più ricchi, non cronici, che possono non solo sostenere il costo del farmaco ma anche compiere un viaggio o richiederne l’importazione per poter seguire la terapia, il tutto mentre i dubbi sulla possibilità che il Ssn possa fornirlo a tutti, visti i dati su costi e percentuali d’utenza interessata, aumentano giorno dopo giorno.

 

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Epatite C – Procedura negoziale Sovaldi (sofosbuvir) e accesso gratuito al farmaco

09/07/2014 – AIFA

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) comunica che la ditta Gilead non ha ritenuto possibile presentarsi alla riunione del Comitato Prezzi e Rimborso indetta per lo scorso 4 luglio al fine di concludere la procedura negoziale del prodotto Sovaldi (sofosbuvir) ed ha chiesto una proroga fino al 29 settembre 2014.
Indipendentemente dall’attività di negoziazione del prezzo del medicinale, è già attiva una procedura di fornitura gratuita del farmaco, per rendere disponibile da subito il medicinale ai pazienti affetti da epatite C nei casi più urgenti, quali quelli di pazienti con:

  1. recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato (epatite fibrosante colestatica o epatite cronica con grado di fibrosi >F2 METAVIR)
  2. cirrosi scompensata in lista per trapianto epatico (MELD < 25).

Il medicinale verrà fornito secondo le modalità previste dal D.M. 08/05/2003 (Uso Compassionevole) e a tal proposito la Gilead ha attivato un indirizzo di posta elettronica epatitec@gilead.com a cui i soli medici potranno inoltrare le richieste per i pazienti che rientrino nei criteri indicati.
In tale occasione si ribadisce, vista l’urgenza del trattamento di tali pazienti, l’importanza da parte degli operatori sanitari coinvolti ed in particolare dei Comitati Etici, di valutare tempestivamente l’inserimento degli stessi nel programma di accesso gratuito al farmaco.

 

 

 

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