Riceviamo e pubblichiamo
“Circolano fake news su fantomatiche misure di sostegno a favore degli iscritti Enasarco, che sarebbero state deliberate dal Cda della Fondazione nella seduta dell’8 Aprile 2020 ed è bene fare chiarezza, per non strumentalizzare agenti e consulenti in questo periodo di estrema sofferenza“, lo precisano i Consiglieri d’Amministrazione dell’Ente Luca Gaburro, Antonino Marcianò, Alfonsino Mei, Davide Ricci e Gianni Guido Triolo, rappresentanti delle sigle Anasf, Confesercenti, Federagenti e Fiarc.
“Queste notizie fantasiose – continuano i 5 Consiglieri nella nota congiunta – sono addirittura corredate da numeri e cifre. Si tratta di veline scritte ad arte, che lasciano intendere ciò che non è; e sono emesse da associazioni chiaramente riferibili a Consiglieri di Amministrazione o a membri dell’Assemblea dei Delegati dell’attuale maggioranza, evidentemente interessati ad intestarsi meriti particolari. Meriti che non hanno: hanno invece la responsabilità della propria inazione e queste fake news servono probabilmente a farsi vedere proattivi dagli iscritti imbufaliti da tanto stallo“.
Gaburro, Marcianò, Mei, Ricci e Triolo precisano che “in Cda non si sono mai deliberati questi stanziamenti, né tantomeno si sono fissate cifre, sebbene sia da ormai oltre un mese che noi 5 Consiglieri lo chiediamo a gran voce“.
La realtà “è tutta diversa, a meno che non ci sia un Cda ‘ombra’ che determina in anticipo valutazioni e decisioni, in barba alle più elementari norme democratiche e in evidenza di reato, al quale tuttavia non vogliamo credere. La verità è che nel CdA dell’8 aprile sono state avanzate dai 10 Consiglieri della maggioranza delle proposte travestite da novità, dando mandato agli Uffici di analizzarne la fattibilità attraverso approfondimenti statistico attuariali e di bilancio. Queste proposte ricalcano, ma in misura minore, insufficiente e tardiva, quanto da noi avanzato oltre un mese fa“.
Secondo i rappresentanti in Enasarco di Anasf, Confesercenti, Fiarc e Federagenti si tratta “dell’ennesima affronto perpetrato a danno di Agenti e Consulenti, perché servirà l’approvazione dell’Assemblea dei Delegati e successivamente quella dei Ministeri vigilanti: passaggi obbligatori che necessiteranno di tempo, quando molti dei nostri iscritti di tempo non ne hanno più“.
Nella nota congiunta i 5 Consiglieri sottolineano che “si è perso un preziosissimo mese, lasciando nel cassetto le nostre proposte: un mese nel quale i nostri agenti e le loro famiglie hanno conosciuto la tragedia di un’emergenza che è sanitaria, economica e spesso personale. Questa maggioranza illude gli iscritti, che invece hanno bisogno di certezze, ora. E fa, con alcuni suoi esponenti, disinformazione” – proseguono Gaburro, Marcianò, Mei, Ricci e Triolo – “visto che viene imputato a noi 5 Consiglieri un atteggiamento irresponsabile e folle: quello di aver votato contro questi stanziamenti. Noi non avremmo votato contro le misure immediate, e sottolineiamo immediate, in favore di tutti gli Agenti in difficoltà. Noi 5 abbiamo invece votato contro all’inutile, pretestuosa e strumentale richiesta di semplici dati statistici e di approfondimenti agli uffici; abbiamo votato contro alla burocrazia e alla politica della poltrona, che perde tempo nell’inazione, quando ci sono oltre decine di migliaia di Agenti, che non arrivano ad un reddito annuo di 10.00 euro. Ecco contro cosa e contro chi abbiamo votato“.
Roma, 10 aprile 2020