Gli investimenti in Ricerca e sviluppo (R&S) da parte delle imprese aderenti alla Pharmaceutical Research and Manufacturers of America (Phrma) nel 2011 hanno raggiunto quota 49,5 miliardi di dollari. Un livello che è "rimasto alto per adattarsi ad affrontare le sfide della scienza in un mercato in evoluzione e in un ambiente economico difficile".
Le società di ricerca biofarmaceutica stanno continuando a esplorare le possibilità associate alle terapie sempre più ‘a bersaglio’ e ai farmaci personalizzati, assicurandosi allo stesso tempo i benefici delle partnership, rileva la Farmindustria americana nel suo report annuale ‘2012 Industry Profile’. Il gruppo industriale ha anche sottolineato come il settore biofarmaceutico sia fra quelli a più elevata intensità di ricerca degli Stati Uniti.
Le spese in R&S tra i membri della Phrma risultano per il 2011 uguali al 21% delle vendite Oltreoceano. "Nonostante il mercato attuale e le sfide scientifiche e normative, il settore biofarmaceutico Usa, guidato dalle nostre aziende associate, assicura un importante contributo all’innovazione americana", ha commentato il presidente e chief executive officer della Phrma, John Castellani. "Gli investimenti effettuati dalle nostre imprese – prosegue – rappresentano una spinta per l’economia americana, con il 78% dei dollari che viene stanziato sul nostro territorio". Solo lo scorso anno, 35 nuove entità molecolari hanno ricevuto l’approvazione dalla Fda, uno dei totali più alti nell’ultimo decennio.
Infine, attualmente negli States ci sono più di 3.200 farmaci in studi clinici o in fase di recensione da parte della Fda, rispetto ai 2.400 nel 2005.
Barbara Di Chiara – 17 aprile 2012 – PharmaKronos