Medici americani all’avanguardia in tecnologia. Tanto che ormai si parla sempre più di ‘ephysician’, descrivendo quei clinici che navigano frequentemente sul web, in media un quinto della settimana lavorativa, alla ricerca di informazioni per la loro attività professionale. E il continuo aumento dell’utilizzo e sviluppo di tecnologie mobile, smartphone e tablet in prima linea, sta permettendo ai camici bianchi Usa di accedere giornalmente e ovunque si trovino a tutte le informazioni di cui necessitano dove e quando vogliono. Veri e propri ‘medici digitali’, conferma uno studio Cedegim Italia Srl. Risultato: complessivamente l’edetailing e il tele-detailing sono cresciuti del 600% dal 2006 al 2010. La ricerca ricorda che circa i due terzi dei professionisti d’Oltreoceano possiedono già uno smartphone e si prevede che nel 2012 saranno l’81%. Il 95% dei clinici che possiede uno smartphone scarica applicazioni mediche e circa un terzo del loro utilizzo avviene durante la visita ai pazienti per cercare informazioni su patologie e medicinali.
Le ‘app’ mediche, infatti, sono la terza categoria in ordine di crescita (+133%). Insomma, i medici statunitensi portano con sé ovunque gli strumenti utili anche per ricevere informazioni su farmaci e device. E il ‘detailing’ diventa sempre più ‘e-detailing.
Il 37% dei clinici intervistati da Cedegim ritiene però che uno scenario simile agli Usa sia plausibile anche per il mercato italiano e di questo sono convinti non solo i medici più giovani, ma anche i colleghi più anziani. D’altra parte la tecnologia non è un problema: il 96% utilizza Internet per motivi professionali, il 65% si collega da casa, l’84% dall’ambulatorio. Chi si collega dall’ambulatorio, nel 98% dei casi lo fa tramite Adsl. Solo il 18%, a oggi, possiede però uno smartphone. Un altro fenomeno che sta velocemente evolvendo negli Stati Uniti è quello delle community virtuali.
Per citare le due più conosciute, Medscape e Sermo, ad agosto 2010 risultavano iscritti rispettivamente 125.000 e 115.000 medici. Nate originariamente come sistemi per il monitoraggio degli eventi avversi, le comunità online sono diventate dei luoghi dove confrontarsi tra colleghi su tutte le problematiche afferenti all’attività professionale; dopo aver effettuato la registrazione, un medico può pubblicare osservazioni e commenti su farmaci e aziende, condividere esperienze di lavoro, creare o partecipare a sondaggi, ricercare informazioni e articoli medico scientifici.
Questa tendenza – rileva lo studio Cedegim – s