Report assemblea nazionale ISF indetta da CGIL il 12 aprile
Il 12 c.m. ho partecipato all’Assemblea Nazionale degli ISF indetta dalla CGIL e credo opportuno farvi un resoconto della importante giornata che spero sia foriera di iniziative unitarie volte a correggere le numerose storture che si sono accavallate negli anni,favorevoli a farmindustria e penalizzanti per la Legge, il Buon senso, il Lavoro e la sua salvaguardia.
Erano presenti per la CGIL il Segretario Nazionale di categoria Miceli oltre a Zago e Cardinale, i partecipanti erano oltre 50, provenienti da varie parti d’Italia , quasi tutti rappresentanti RSU. Erano rappresentate numerose Aziende multinazionali e anche realtà minori italiane.
L’apertura dell’Assemblea e’ stata affidata a Cardinale che ha fatto un’escursus delle criticità che caratterizzano la nostra categoria con particolare riferimento alla legislazione e le Regolamentazioni Regionali che troppo spesso appaiono in contrasto con il profilo dell’ISF risultante dal CCNL Chimici e quindi l’impegno sarà ,fatti i dovuti distinguo, un approfondimento di questi aspetti attraverso comitati formati da ISF con la supervisione delle strutture Sindacali anche attraverso l’Ufficio Legale ,che sono propensi a mettere a disposizione. L’appuntamento per queste Assemblee avrà,mediamente,cadenza annuale , Miceli ha espresso la volontà di discutere dell’iniziativa con CISL e UIL per allargare la platea dei partecipanti e dare maggiore risalto e forza ai futuri appuntamenti.
Ci sono stati oltre 20 interventi dei partecipanti, chi in forma più critica riguardo al Sindacato chi in forma meno critica, hanno tutti ribadito i concetti sulle criticità che ormai tutte le sigle Sindacali dovrebbero conoscere e sulle quali ogni iscritto confida in una ferma presa di posizione da parte delle stesse.
Essendo iscritto UILTEC non ho ritenuto opportuno intervenire, faccio in questo contesto le valutazioni che avrei esposto all’Assemblea ( necessariamente molto concise).
È di vitale importanza non dimenticare che la Legge, nelle sue intenzioni, affida all’Informazione Scientifica un delicato ruolo Sociale di contenimento della spesa pubblica e razionalizzazione dell’uso dei farmaci che le Aziende non intendono rispettare essendo più sensibili al commercio che all’Anima.
Le mie considerazioni partono dal presupposto che la vera anima di big PHARMA sia ” lo sciacallo” e’ di oggi lo scandalo sulle sperimentazioni, di nuovi farmaci ancora non autorizzati alla commercializzazione, nella ex DDR dove le Aziende farmaceutiche tra le più blasonate e ben rappresentate in farmindustria, pagavano la STASI affinché fornisse materiale umano per la sperimentazione.
Avendo questi trascorsi credete davvero che si fermino davanti ad una Concertazione, un CCNL o una legge?
Tutto va ricondotto al 2006 anno in cui viene recepita dall’Italia la Direttiva Europea sull’Informazione scientifica che in aprile diventa il D.l.vo 219/06 molto più restrittivo della 541/92 sugli aspetti commerciali dell’Informazione Scientifica. Immediatamente Farmindustria risponde facendo inserire l’ISF, nel rinnovo CCNL CHIMICI di luglio, nell’area Marketing – Vendite cominciando ad intaccarne il profilo professionale e completerà l’opera con il frettoloso rinnovo del 2012 dove riesce ad inserire nel profilo arzigogolati concetti francamente dispregiativi della Legge e soprattutto il Livello C ( profilo di venditore) per i nuovi assunti
Nel 2006 Presidente di Farmindustria era Sergio Dompe’ che assume ISF solo a contratto ENASARCO , sa bene che un informatore legato ad uno stipendio provvigionale e’ meno sensibile alle restrizioni di legge e soprattutto è licenziabile in qualsiasi momento,sa bene che la legge non entra nel merito della regolamentazione del rapporto di lavoro , sa ancora meglio che un rapporto di lavoro a provvigione e’ difficilmente compatibile con la sindacalizzazione del Lavoratore, soprattutto sa che di lì a poco saranno varate le ” REGOLAMENTAZIONI REGIONALI SULL’INFORMAZIONE SCIENTIFICA ” sulla base delle linee guida varate dalla Consulta Stato-Regioni, infatti:
Art.122 comma 3 D.L.vo 219/06
. L’attivita’ degli informatori scientifici e’ svolta sulla base di un rapporto di lavoro instaurato con un’unica impresa farmaceutica. Con decreto del Ministro della salute, su proposta dell’AIFA, possono essere previste, in ragione delle dimensioni e delle caratteristiche delle imprese, deroghe alle disposizioni previste dal precedente periodo.
(N.d.a.: esistono numerosi colleghi con contratto plurimandatario e il ministro della salute non è stato mai scomodato per fare un decreto in deroga).
Per queste ragioni e sulla base del suddetto comma, sempre nel luglio del 2006, Farmindustria organizza un grande congresso ” DOVE VA L’INFORMAZIONE SCIENTIFICA) ( conservo ancora gli atti) in cui mente nel preannunciare ( ha un secondo fine più meschino) una riorganizzazione epocale nel rispetto dello spirito della nuova Legge con il necessario sacrificio di 10.000 ISF entro il 2010 ( a oggi sono 15.000) in cambio di assunzioni in R&S ( che non si realizzeranno mai , al contrario da qualche anno la falce miete anche lì) quindi le Big cominciano a costruire i grandi contenitori ( Marvecs etc. Società vuote) dove ammassare gli ISF in attesa di chiudere e lasciarli per strada. In questo modo ottiene due grandi vantaggi:
Crea una grande riserva di carne e disperazione dalla quale, negli anni futuri, attingerà assumendo con contratti a provvigione spesso affamanti
Scongiura o riduce fortemente il rischio di Sindacalizzazione della categoria strappandola dall’ombrello del CCNL.
Da un’indagine svolta dal sito Informatori.it risulta che gli ISF a provvigione hanno percentualmente superato gli ISF a contratto nazionale. Molti degli ex licenziati sono stati riassorbiti a provvigione, spesso in piccole aziende di integratori che a volte neanche pagano.
Basti solo pensare che la Merck ha creato una società con nome simile nella quale assume a provvigione gli stessi Informatori licenziati dalla Merck.
Ad onor del vero , nella maggioranza dei casi,il Sindacato ha concertato con farmindustria nella speranza di conservare posti di Lavoro ma dal 2006 ad oggi vedo solo un segno negativo.
È un incubo, cerchiamo di svegliarci.
Concertazione, e’ la moderna parola d’ordine del Sindacato e in nome di questo concetto si può fare anche un pezzo di strada affianco al diavolo , purché non si ceda al suo abbraccio…… farebbe vivere nell’incubo.
Mi piacerebbe che ogni tanto si destasse dal sonno il Sindacato di Lotta.
Oppure bisognerà fare come farmindustria, voi concertate e lasciate la Lotta alle RSU ma non dovete abbandonarle.
Brotherly greetings
Dott. Antonio Giammei ISF
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Note: dal 2001 al 2013 la farmaceutica ha aumentato la produttività del +55% rispetto al +1% della media nazionale;
dal 2008 al 2013 le aziende hanno determinato il 34% dell’aumento complessivo delle esportazioni manifatturiere in Italia;
l’Italia è seconda solo alla Germania per valore della produzione farmaceutica in Ue con 28 miliardi, il 71% destinato all’export;
dal 2007 al 2013 sono stati licenziati 13.400 informatori scientifici del farmaco.