Per la prima volta, almeno non abbiamo memoria di casi simili, un Informatore Scientifico, Antonio Daniele, ha presentato una relazione al IV Congresso Nazionale Filctem CGIL sulla propria categoria. Ne riportiamo il testo.
Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data di relazionare. Parlare da questo palco è come seminare, perché fuori, tutti potranno ascoltare le tematiche oggetto del dibattito nella FILCTEM. Doveroso un grazie a Collettiva. Vengo al tema oggetto del mio intervento.
La Farmaceutica, l’informazione scientifica e l’accesso alle cure. Cosa unisce queste tre grandi aree?
L’appartenenza al nostro SSN!
Le aziende farmaceutiche, di fronte ad un legislatore che guarda al futuro del farmaco come un costo e non come servizio/risorsa, si sono mosse per cercare di imporre un modello di pubblicità sui farmaci che le svincoli dalla legge. Così provano a trasformare il servizio in sistema per massimizzare i profitti.
Al di là dei proclami hanno di fatto precarizzato il lavoro, spostato le produzioni dove si possono ottenere maggiori margini operativi e trasformato il servizio di informazione scientifica, adeguandolo alla logica di mercato.
È sotto gli occhi di tutti il proliferare delle partite iva tra gli informatori scientifici, cosa anacronistica per un ruolo che non può per legge vendere.
Allo stesso tempo, per superare le restrizioni della legge che disciplina il servizio di informazione scientifica presso gli operatori, ne hanno spacchettato il ruolo.
Come dei maghi, hanno estratto dal cilindro, funzioni non previste dal legislatore in modo da poter operare, superando i limiti che la legge invece impone agli informatori scientifici. Tutto questo, posso presumere, lo abbiano fatto per provare a creare una consuetudine così quando la politica si sarà svegliata tutto sarà stato già consolidato e di difficile rimozione.
Si sono comportati come i costruttori abusivi, una volta che la casa è fatta sarà molto probabile che nessuno la demolisca e che, prima o poi, arrivi una sanatoria che legalizzi tutto. Noi della FILCTEM CGIL ci siamo accorti e con la supervisione di Marco abbiamo già intrapreso un percorso negoziale per portare le legittime aspettative delle imprese, nell’interpretare la trasformazione del lavoro, in un percorso che sia aderente alla legge e allo stesso tempo scongiurare: licenziamenti, derive commerciali e difesa del nostro SSN.
A proposito di SSN, dovete sapere che è il servizio più invidiato al mondo per efficienza e costi!!!
È nato nel lontano 1978 ad opera del PCI, si avete sentito bene è stato voluto dai comunisti e ne rappresenta la massima opera sociale creata in Italia.
È compito di tutti noi difenderlo!!! Perché se è vero che ce lo invidiano è anche vero che i suoi miliardi di euro fanno gola a molti…aziende e politicanti di stato compresi. L’80% dei bilanci regionali sono in sanità
I tagli sconsiderati al suo budget, ne hanno minato la sua sostenibilità. Come dice il prof Mennini sono quindici anni consecutivi che, come riportano i dati OSCE, il rapporto tra, spesa sanitaria procapite e PIL procapite, dà come risultato un numero inferiore ad uno, a testimoniare che i soldi per sostenerlo, c’erano e ci sono, ma si è preferito tagliare per far cassa. Tutto questo ha un prezzo, come ha sottolineato Marco, questi tagli si sono tradotti, nelle imprese, in tagli alla ricerca, alle produzioni e alla promozione del farmaco!!! La legge 833\78, istitutiva del SSN, e la successiva 219\2006 disciplinano tutta la filiera che va dalla organizzazione dei medici, alla pubblicità sui farmaci, passando dalla produzione e commercializzazione.
Questo ci fa capire che siamo obbligati ad una visione d’insieme, senza personalismi e senza creare compartimenti stagni, perché se cade un pezzo cade tutto.
Mancano medici ma ancor di più mancano i farmaci e rischiamo di perdere un’eccellenza mondiale sia come servizio che come produzione. La miopia della politica impone anche il payback che rischia di far saltare molte aziende perché non riescono più a star dietro a prezzi stabiliti da gare anacronistiche.
Ormai una scatola di compresse costa molto meno di una scatola di caramelle.
Se non vogliamo questa deriva commerciale, dettata dalle gare al minimo ribasso, dobbiamo ripristinare la sacralità del servizio che vede il cittadino ammalato come una risorsa e non come un costo da ridurre…magari augurandoci che muoia.
Di queste tematiche si sono accorti anche i proprietari della filiera, così Egualia ma anche Farmindustria guarda a noi per fare sistema nei confronti di una politica attenta solo ai costi e poco al sistema farmaco.
Alcune settimane fa l’ex presidente di AIFA Nello Martini lancia l’allarme relativo all’assenza di informazione scientifica da parte delle aziende nei confronti dei medici di medicina generale.
Questo ha bloccato l’uso di farmaci specialistici che il medico di medicina generale non conoscendo, non prescrive, bloccando, di fatto, l’accesso alle cure dei pazienti.
Il caso specifico si riferiva ai nuovi anticoagulanti NAO che prima erano appannaggio solo degli specialisti, verso cui le case farmaceutiche erano molto attive. Quando sono passati ad essere prescritti anche dai medici di medicina generale, questo per favorire l’accesso alle cure abbattendo le liste d’attesa, si è visto che le aziende da tempo non fornivano più tale servizio.
Si cari compagni questo servizio è previsto dalla legge istitutiva del SSN, la 833/78, che delega alle aziende il servizio di informazione scientifica.
Lo delega, attenzione non lascia loro la facoltà di farlo, di fatto le obbliga!
Peccato che lo smantellando di questo servizio è avvenuto nell’indifferenza del legislatore e di AIFA.
Così oggi abbiamo perso posti di lavoro, servizio, accesso alle cure e relativa produzione!!!
Tutto questo per star dietro all’ubriacatura dei tagli alla spesa per far cassa, perché una regionalizzazione bizzarra ha generato virtuosismi e sacche di malasanità.
Oggi anche il presidente di EFPIA, che sarebbe la Confindustria europea, chiede maggiore attenzione all’innovazione e al sistema farmaco in Europa. Lo fa alla vigilia del varo di una legge europea che disciplinerà i farmaci e la loro fruizione nella comunità europea.
Lo fa dal suo pulpito, pensando al profitto che può generare ma noi non possiamo non vigilare su leggi che potrebbero disinvestire dal pubblico e orientare sempre di più verso una privatizzazione strisciante del servizio sanitario.
Non dobbiamo dimenticare che tutte le grandi scoperte sono avvenute con il sostegno pubblico, senza quelle risorse nessun servizio potrà essere innovativo e fruibile da tutti. Dalla difesa della produzione, dell’informazione scientifica e della classe medica passa la difesa del SSN, delle imprese, del lavoro e della salute di tutti noi.
Editor's note: È auspicabile che anche le altre sigle sindacali diano spazio alla voce degli informatori. Solo unitariamente potremo ottenere ad un tavolo contrattuale un grande risultato.