Cari colleghi ,qualche giorno fa ero a scrivere per ribattere a quanto profetizzato dal dottor Boris Errani sull’informatore commerciale e sul product specialist. A distanza di pochi giorni ecco di nuovo spuntare all’orizzonte dell’informazione scientifica un nuovo esperto del settore dal nome Uberto De Grandi che attraverso la newsletter di farmacista 33 del 30 settembre 2010 profetizza anch’esso l’avvento di queste due figure.
Sogno o son desto ? Questa è stata la prima reazione. Ma come, in maniera chiara e direi anche molto specifica si era tentato di spiegare che tali figure non esistono e non possono esistere nel settore farmaceutico. Ma che volete, questi maghi del marketing evidentemente debbono essere duri di comprendonio.
Ed ecco che oggi mentre mi accingevo a scrivere queste mie righe ,la TV ed i giornali ci informano di un nuovo scandalo che colpisce il settore farmaceutico.
Non mi voglio dilungare sulle notizie apprese e lette, ma evidentemente questo ennesimo scandalo del settore farmaceutico ,mi permette alcune riflessioni.
Immaginiamo per un attimo che il settore farmaceutico diventi quello che profetizzano Errani e De Grandi.
Forse che gli scandali del settore diminuirebbero ? Certamente NO, anzi sicuramente leggeremmo sempre più spesso di questi gravi episodi. Basterebbero i codici deontologici dell’industria farmaceutica a fermare questo scandalo continuo nel settore farmaceutico ? Altro NO . Se non ci sono riusciti finora, come potrebbero dopo con una completa deregulation ?
Allora cari Errani, De Grandi e “scienziatoni” vari del marketing farmaceutico a cosa può servire aumentare i cosidetti venditori a scapito degli isf ?
Il risultato sarebbe evidente, un agente di commercio che vede appeso il suo lavoro ai soli numerini di fatturato non potrebbe che “spingere” le vendite dei farmaci accantonando l’uso corretto degli stessi. Gli episodi di comparaggio, da tutti ipocritamente detestati e condannati non potrebbero che aumentare esponenzialmente.
E’ evidente perciò a tutti che se si vuole continuare ad esistere come “farmaci” e non come beni di consumo o comodities allora la sola figura che deve avere un ruolo principale in questo settore, piaccia o non piaccia è l’isf.
Isf che dovrebbe avere dalla sua una maggiore protezione da parte delle strutture pubbliche e delle regole più chiare, altro che essere un venditore di scatolette come un certo marketing vuole e profetizza.
Pensiamoci tutti attentamente
Umberto Alderisi
01.10.2010