Trump annuncia dazi su prodotti farmaceutici

Trump annuncia nuovi dazi su farmaci e acciaio, con possibili estensioni a microchip e combustibili. Le misure mirano a proteggere l’industria americana, ma sollevano preoccupazioni sui costi per i consumatori.

Trump annuncia nuovi dazi su farmaci e acciaio, con possibili estensioni a microchip e combustibili. Le misure mirano a proteggere l’industria americana, ma sollevano preoccupazioni sui costi per i consumatori.

Tendenze di viaggio – 31 gennaio 2025

Donald Trump ha comunicato un nuovo pacchetto di misure commerciali che prevede l’imposizione di dazi su una serie di prodotti, tra cui drugs And acciaio. In una conferenza dal suo ufficio nello Studio Ovale, Trump ha illustrato le decisioni che riguardano anche altri settori chiave, come i microchip and the fonti energetiche, facendo riferimento a potenziali ulteriori tariffe che verranno implementate nei prossimi giorni. Questo annuncio si inserisce in un contesto di tensione commerciale with Messico, Canada And China. La Cina produce il fentanyl, che entra attraverso il Canada e attraverso il Messico“, ha detto Trump escludendo una retromarcia in extremis. Trudeau, primo ministro canadese, ha dichiarato che”la nostra frontiera è sicura e meno dell’1% del fentanyl e degli attraversamenti illegali verso gli Usa passano dal Canada”

Nella sua dichiarazione, Trump ha specificato che i dazi saranno applicati inizialmente su prodotti farmaceutici e acciaio. Entrambi i settori svolgono un ruolo cruciale nell’economia americana e le nuove misure potrebbero avere un impatto significativo sulla produzione interna e sui costi per i consumatori. Con i dazi, il governo statunitense intende proteggere le industrie locali dalla concorrenza estera, ma ci sono preoccupazioni sull’effetto diretto che ciò avrà sui prezzi dei beni e sui trattamenti sanitari.

In particolare, i farmaci, soggetti a un sistema complesso di prezzi e rimborsi, potrebbero diventare più costosi per i pazienti statunitensi. L’accusa di Trump all’industria farmaceutica di importare prodotti a prezzi più favorevoli ha aperto un dibattito su come le tariffe possano influire sui costi per i cittadini americani e sulla possibilità di accesso a farmaci vitali. Allo stesso modo, l’acciaio è cruciale per vari settori, comprese le costruzioni e l’industria automobilistica, e l’aumento delle tariffe potrebbe ripercuotersi sulle spese per le infrastrutture.

C’è chi paventa che tali scelte potrebbero alimentare un ciclo di ritorsioni commerciali che andrebbe a scapito non solo delle aziende americane, ma anche dei consumatori. Attraverso l’imposizione di dazi, Trump cerca di rispondere a critiche sulla gestione commerciale e di rafforzare il suo sostegno negli United States, ma la bocciatura di queste politiche è da considerare nel quadro più ampio della geopolitica internazionale.

Con gli occhi puntati su come queste misure verranno attuate e sulle reazioni che susciteranno, il panorama commerciale statunitense sta cambiando, con ripercussioni che potrebbero influenzare ogni cittadino. Le prossime settimane si preannunciano decisive per comprendere il futuro delle politiche tariffarie sotto l’Amministrazione Trump.


Gli economisti di UBS, si legge su Ticino News, in un’analisi pubblicata lo scorso autunno prima delle elezioni, hanno osservato che il commercio di farmaci dipende fortemente dalla politica statunitense. Nel complesso, i prodotti chimico-farmaceutici rappresentano circa la metà delle esportazioni totali della Confederazione. La Svizzera invia un quarto delle sue esportazioni farmaceutiche alla più grande economia mondiale. Né i due giganti Novartis e Roche, né Lonza, hanno voluto commentare la questione quando sono stati interpellati dall’AWP alla fine di gennaio. “Le nostre filiali dall’altra parte dell’Atlantico continueranno a lavorare con il nuovo governo statunitense”, ha dichiarato una portavoce di Roche.

Le tasse sulle importazioni da quei Paesi avranno un peso sulle tasche degli americani che, secondo uno studio dell’università di Yale, si tradurrà in 1.300 dollari di spese annuali in più per famiglia. “Gli americani capiranno“, è convinto Trump secondo il quale la sua politica “renderà gli americani più ricchi“.

The Wall Street Journal, il più importante quotidiano economico-finanziario del mondo, attacca l’iniziativa di Trump definendola “la guerra commerciale più stupida della storia“: in un editoriale si critica in particolare l’imposizione di tariffe più alte per i Paesi confinanti con gli Usa rispetto a quelle adottate contro la Cina

 

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