Reggio Emilia, Piazza Prampolini
REGGIO. Una informatrice scientifica di 36 anni è stata denunciata dalla squadra mobile per una truffa che aveva come scopo l’aumento delle provvigioni dovute dalla casa farmaceutica. L’indagine è partita grazie allo scrupolo di un farmacista che ha notato qualcosa di anomalo in una ricetta.
Il meccanismo architettato dalla informatrice scientifica era rischiosissimo. Venendo quotidianamente a contatto con un gran numero di medici, la professionista era riuscita in qualche modo a sottrarre una dozzina di ricettari in bianco. Le singole ricette erano poi state riempite con prescrizioni assolutamente fasulle con le quali si richiedevano farmaci di prima fascia, quelli per i quali non è previsto nemmeno il ticket e che vengono consegnati gratuitamente ai pazienti. Guarda caso, le ricette prevedevano farmaci prodotti solo ed esclusivamente dalla casa farmaceutica che sul territorio aveva come rappresentante proprio questa informatrice scientifica. Gli acquisti truffaldini sono andati avanti senza intoppo per qualche tempo fino a quando un farmacista reggiano ha notato qualche anomalia nel timbro personale del medico che aveva prescritto il medicinale e ha chiesto chiarimenti all’Ausl.
E’ stato allora che il medico che risultava firmatario della ricetta ha capito di essere rimasto vittima incolpevole di una truffa: quella ricetta era stata prelevata da i blocchi in suo possesso senza che lui ne sapesse nulla. E’ scattata allora la denuncia. La polizia ha avviato l’indagine arrivando a scoprire che di ricette di quel genere ce n’erano in circolazione parecchie, tutte sottoscritte falsamente con i nominativi e i codici di medici diversi. E queste ricette erano state "spese" in una trentina di farmacie diverse, sempre per farmaci di una medesima casa produttrice. Con acquisti massicci che non costavano nulla (se non al servizio sanitario regionale), l’informatrice otteneva così un incremento dell’uso del prodotto che si traduceva in aumento delle provvigione e dei premi di produzione.
2 dicembre 2010
Reggio Emilia, 1 dicembre 2010. Una rappresentante farmaceutica di 36 anni, con piccoli precedenti per reati contro il patrimonio, è stata denunciata dalla squadra mobile per ricettazione, falsificazione di ricette mediche e truffa aggravata ai danni della Ausl.
Venendo quotidianamente a contatto con un gran numero di medici, la professionista era riuscita a sottrarre una dozzina di ricettari in bianco che riempiva con prescrizioni fasulle con le quali richiedeva farmaci prodotti dalla casa farmaceutica per cui lavorava. Gli acquisti, effettuati in una trentina di farmacie in città e provincia, sono andati avanti senza intoppo per qualche tempo fino a quando un farmacista reggiano ha notato qualche anomalia nel timbro personale del medico che aveva prescritto il medicinale e ha chiesto chiarimenti all’Ausl.
E’ stato allora che il medico che risultava firmatario della ricetta ha capito di essere rimasto vittima di una truffa e ha sporto denuncia. Centinaia le confezioni di medicinali trovate a casa della donna per una truffa ai danni dell’Ausl da 6500 euro.