"Nonostante l’impegno del presidente del Consiglio, in termini pratici con il Dpef", approvato dal Consiglio dei ministri, "viene messa una tassa di 800 million sulle industrie farmaceutiche, senza toccare nessuno degli altri settori". La denuncia arriva dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, a margine di un incontro, sull’assistenza primaria in Italia. "Quella farmaceutica – ha ricordato – è l’unica spesa rimasta sotto il tetto programmato nel 2007 e nel 2008. Non solo, rappresenta negli ultimi 8 anni l’unica spesa di tutta la sanità che non è cresciuta, anzi è leggermente scesa. Il risultato è che viene tagliata soltanto questa: per favore non si parli di meritocrazia". Quanto alle affermazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che poco prima aveva detto che il dialogo con le aziende del farmaco sarebbe proseguito, Dompé replica: "se le risposte del Governo sono queste, non abbiamo la possibilità di garantire né nuovi investimenti né il mantenimento di quelli esistenti. Nonostante le buone parole – incalza il numero uno di Farmindustria – il Governo ci sta solo dicendo che non gli interessa avere questo tipo di industria sul proprio territorio, e noi ne trarremo le nostre conseguenze". Dompé non nasconde che, alla luce dell’ennesima sforbiciata, è a rischio "il mantenimento di siti produttivi in Italia. Non a caso abbiamo avuto un taglio di 7 mila posti di lavoro nell’ultimo anno e mezzo", conclude.
Source: pharmacist33