Dopo la Cesame, dopo la St-Numonyx, si apre anche un «caso» Wyeth-Lederle? E’ la preoccupazione espressa in una nota dal segretario provinciale della Ugl Chimici Umberto Costa. «Recentemente, in occasione della presentazione del Piano industriale rivela Costa – i vertici aziendali hanno comunicato, per il triennio 2008-2010, una riduzione di organico di circa 300 unità». Una situazione di pre-allarme, dunque, le cui origini sono abbastanza complesse e, soprattutto, «strutturali». Sta per scadere infatti – spiega meglio il sindacalista – il brevetto del prodotto di punta dello stabilimento farmaceutico catanese, un famoso antibiotico. E questo, come è accaduto in passato con altri prodotti, vorrà dire che il principio attivo potrà essere prodotto anche da altre case farmaceutiche e il prodotto «doc» sostituito da altri «generici». E questo comporterà naturalmente una previsione di mercato al ribasso, anche se il farmaco continuerà a essere prodotto a Catania. E questo comporterà il licenziamento di 300 lavoratori a tempo determinato che tuttavia da anni e in maniera quasi continuativa lavorano per lo stabilimento catanese. «Il futuro – riprende Costa – si presenta quindi molto incerto ed estremamente delicato perchè come dichiarato, difficilmente la Compagnia deciderà di investire su Catania per la produzione di altri farmaci importanti, che invece andranno all’indirizzo di stabilimenti insediati in Paesi in cui è possibile beneficiare di regimi fiscali favorevoli, primo fra tutti l’Irlanda». Da qui la proposta dell’Ugl, anche alla luce delle difficoltà "fiscali" nelle quali si dibattono altre realtà imprenditoriali catanesi. «La Ugl chiede un forte e articolato intervento politico in sintonia con quel federalismo fiscale che non vorremmo favorisse solo il Nord, finalizzato a ottenere condizioni di vantaggio che possano consentire di competere ad armi pari sul piano dei costi, mettendo in gioco le preziose doti dello stabilimento catanese, in termini di tecnologie all’avanguardia e di professionalità di altissimo livello». Ecco perchè il sindacato lancia un preciso appello. «La Ugl invita tutte le strutture provinciali del settore Industria, di tutte le sigle sindacali, a dare vita a una Task force che abbia l’esclusivo compito di verificare, giorno dopo giorno, l’efficacia dell’azione politica. «In assenza di una azione veramente incisiva – conclude Costa, che preannuncia la richiesta di un incontro al presidente della Regione Lombardo – il coro della protesta si leverà altissimo e, stavolta, non sarà più tempo di cortei per le vie cittadine, ma di azioni intelligenti mirate a licenziare definitivamente l’intera classe politica catanese e siciliana».
ROSSELLA JANNELLO La Sicilia del 23/05/2008 ed. Nazionale p. 31
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