Nessuno tocchi le farmacie e la spesa convenzionata. È un vero e proprio "non ci sto" quello con cui Federfarma Toscana è intervenuta nei giorni scorsi sulla stampa regionale per stoppare lo stillicidio di dichiarazioni provenienti da manager e dirigenti Asl in tema di ingovernabilità dei conti pubblici. Affari da cronaca politica: prima gli allarmi del governo toscano sul trend della spesa farmaceutica nel 2011 ( 10%), poi i retroscena del commissariamento di un’Asl [vedi notizie del 27/10 u.s.] e le voci su presunti disavanzi in altre aziende, infine un comunicato dell’assessore alla Sanità, Daniela Scaramuccia, nel quale si ufficializza un passivo stimato di 160 milioni che verrà coperto a fine anno con dotazioni di bilancio. Inevitabile che nella ridda di articoli e servizi, qualcuno spiegasse le difficoltà economiche della Sanità regionale con i costi dei farmaci. Considerazioni confutate da Federfarma con la nuda realtà delle cifre: a settembre la spesa farmaceutica convenzionata è cresciuta nella Toscana di appena lo 0,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre nel primo semestre del 2010 l’incremento è stato di un risibile 1%. Se poi si considera la spesa al netto dell’extrasconto dell’1,4%, in alcune Asl la spesa per farmaci risulta addirittura in decremento, anche se le ricette crescono. «Non è dunque corretto» è la riflessione finale del presidente di Federfarma Toscana, Fabio Franceschini «affermare che la spesa farmaceutica erogata dalle farmacie pubbliche e private del territorio è in rosso o è tra le cause dei "buchi" di bilancio delle Asl. Se c’è una spesa farmaceutica incontrollabile, è quella ospedaliera e questo lo hanno dichiarato pubblicamente responsabili della sanità regionale».
Farmacista33 – 2 novembre 2010
Daniela Scaramuccia, Assessore Toscano alla Sanità