Tuscany. Nocentini Mungai (Urtofar), the time of direct distribution is over. IMS, Dpc grows by 26%

Su 1.130 farmacie totali lo scorso anno in Toscana ne sono fallite o andate in concordato 30, la distribuzione diretta in questa Regione è un serio problema e c’è necessità di un accordo quadro sui servizi che renda uniforme tutte le iniziative sul territorio.

Durante il convegno Urtofar “Il ruolo della farmacia nel Ssr. Attualità e prospettive“, che si è svolto a Firenze domenica mattina, alla presenza di tutti i vertici anche nazionali della categoria, il confronto con le istituzioni è stato molto schietto. I titolari chiedevano risposte chiare e, come ha sottolineato il moderatore Francesco Giorgino, talvolta nella gestione della cosa pubblica all’etica delle convinzioni deve subentrare quella delle responsabilità, che consente di rivedere le proprie idee per il bene comune.

Sarà possibile che questo accada in Toscana, dove gli interlocutori si chiamano Enrico Rossi, Luigi Marroni o Loredano Giorni? Pare di sì, con le dovute cautele, visto che siamo in piena campagna elettorale. «La farmacia dei servizi deve diventare realtà», ha spiegato il presidente Rossi, «e la distribuzione diretta è coerente con gli obiettivi di risparmio che ci siamo dati, ma se la spingiamo troppo facciamo venire meno il rapporto tra cittadini e farmacie. Compriamo quindi noi i farmaci con le gare e con l’Estav unico regionale e poi li facciamo distribuire in farmacia».

Il presidente di Urtofar, Marco Nocentini Mungai, ha ricordato che oggi il 40% dei farmaci rimasti in distribuzione nelle farmacie territoriali costa da 1 a 5 euro e il 40% tra i 5 e i 10 euro: la distribuzione diretta, che negli anni ha continuato a crescere, non ha più alcun senso, con i costi aggiuntivi che comporta per il Ssr.

Loredano Days, responsabile del Servizio farmaceutico regionale, ha ribadito che certe misure, anche drastiche, sono state prese in Toscana perché la Convenzione è scaduta da troppi anni e la modifica della remunerazione delle farmacie continua a essere rimandata. «A livello nazionale ci penseranno i vertici del sindacato ad accelerare i processi sulla Convenzione e la remunerazione.

A livello regionale siamo pronti a sederci a un tavolo e a discutere», ha concluso Nocentini Mungai, «non ci illudiamo che la legge 405 possa essere cancellata ma vorremmo una regolamentazione della distribuzione diretta, un accordo quadro regionale sui servizi, innanzitutto sul Cup, con una remunerazione sostenibile per la farmacia, e una sperimentazione regionale sulla pharmaceutical care».

Un impegno chiaro lo ha preso l’assessore alla Salute Louis Brown: «La legge 405 è del 2001, è nata quando la spesa farmaceutica era fuori controllo. Oggi possiamo studiare forme più innovative di Dpc e limitare la diretta alle dimissioni dall’ospedale». Il tempo della diretta straripante è davvero finito?

Laura Benfenati – Martedì, 03 Marzo 2015 – Farmacista33

Ims, mercato farmaceutico +3% nel 2014. La Dpc cresce del 26%

Cresce del 3% nel 2014 il mercato farmaceutico generale rispetto all’anno prima, anche se nel canale distributivo della farmacia si è registrata una leggera flessione – una contrazione legata soprattutto ai farmaci con ricetta, cresce invece il segmento di libera vendita – mentre segnano un +5% i consumi delle strutture ospedaliere.

I dati sono stati diffusi da Ims Health ed evidenziano, come si legge nella nota, «nello specifico, una distribuzione diretta con crescite in volumi e valori (rispettivamente +1% e +5%)», tanto da rappresentare «più di un quarto dei consumi dell’intero canale. I volumi sono invece in contrazione se relativi ai pazienti ospedalizzati: in questo caso si rileva un calo del 2%».

Inoltre, «il canale della distribuzione per nome e per conto (Dpc) raddoppia il passo tenuto già nel 2013. Cresciuto del 26% nel 2014, il comparto vale ormai 1,5 miliardi di euro». In generale «i risultati sono riconducili solo parzialmente al lancio di nuovi prodotti (entrati quasi immediatamente in questo modello distributivo), e in prevalenza alle specialità già presenti sul mercato distribuite attraverso DPC, che registrano una crescita sempre più significativa anche nei volumi movimentati».

«I trend registrati nelle nostre rilevazioni» è il commento di Sergio Liberatore, General Manager Ims Health «evidenziano che i costi dell’innovazione e della medicina specialistica sono stati spostati dalla farmacia di prossimità alla distribuzione diretta attraverso le farmacie ospedaliere e la distribuzione per conto – dichiara -. La dinamica legata allo sforzo di contenimento dei costi non risolve del tutto il problema della sostenibilità. Si tratta ora di trovare un bilanciamento fra bisogni e risorse».

Francesca Giani – Martedì, 03 Marzo 2015 – Farmacista33

 

 

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