Tfr for social security. Here's who uses it the most (chemists) and who instead leaves it to the state or the company
Fedaisf editorial staff
L’ipotesi di destinare metà del trattamento di fine rapporto nella busta paga dei lavoratori, rischia di complicare la contribuzione di chi ha destinato il proprio Tfr alla previdenza complementare. Ma quali sono le categorie di lavoratori che usano di più i fondi integrativi?
Il fondo pensione per i lavoratori dell’industria chimica e farmaceutica e dei settori affini è il primo strumento di previdenza complementare iscritto al registro dell’autorità di vigilanza Covip. Ha iniziato cioè prima di tutti, nel lontano 1998, a gestire i contributi dei dipendenti del settore, affidandoli tramite un bando di gara (come accade di norma nel settore della previdenza complementare) a gestori finanziari. Il fondo pensione ha così attraversato diverse fasi di mercato, dalle crisi del 2001 a quella del 2008 con i conseguenti recuperi; il risultato appare ampiamente superiore alla rivalutazione del trattamento di fine rapporto (1,5% + 75% dell’inflazione). Chi ha aderito a Fonchim all’inizio della sua vita, quindi, ha un montante contributivo accumulato superiore a quello di chi ha deciso di devolvere il proprio Tfr in azienda (se attivo in imprese con meno di 50 dipendenti) o allo Stato (se l’impresa è più grande). Anche per questo il tasso di adesione dei lavoratori al proprio fondo pensione è mediamente alto e supera il 76%, nonostante la crisi che ha interessato anche il settore e che ha prodotto un calo di adesioni pari all’1,5% circa nei primi sei mesi del 2014. E’ il caso di ricordare che tutti i fondi pensione di categoria sono strutture che non hanno fini di lucro e che presentano costi decisamente inferiori rispetto a fondi aperti e Pip.