Sono quattro le proposte di modifica dell’articolo 78 del disegno di legge stabilità, quello che riguarda le auto aziendali, presentate in commissione bilancio al Senato. Tre emendamenti portano la firma del Movimento 5 stelle. The first, firmato da Gabriele Lanzi, fissa una soglia di 70 mila euro di reddito al di sotto della quale si continuerebbe comunque ad applicare il coefficiente del 30% per l’auto aziendale a uso promiscuo, cioè usata sia per lavoro sia per il tempo libero del dipendente. Al di sopra di questa soglia la tassazione si applicherebbe in base alla formulazione contenuta nel testo base del disegno di legge, cioè 30% per auto elettriche e ibride e le vetture in uso a agenti e rappresentanti di commercio, 60% per vetture con emissioni fino a 160 g/km e 100% per le auto oltre questa soglia.
Via la retroattività. Lo stesso Lanzi, con un second emendamento, cancella la retroattività, diciamo così, del provvedimento, ipotesi sulla quale si era sbilanciato lo stesso ministro dell’Economia Lorenzo Gualtieri. Nella proposta di modifica, infatti, si precisa che la novità si applicherà esclusivamente ai contratti di noleggio e leasing stipulati a decorrere dall’1 gennaio 2020.
Uso promiscuo: deducibilità al 100% per elettriche e ibride. The terzo emendamento, a firma Sergio Puglia, interviene invece sulla deducibilità delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta: in caso di auto elettriche e ibride, le imprese potrebbero dedurre interamente i costi di esercizio.
Deducibilità fino a 36.150 euro. There quarta proposta di modifica, a firma Cristiano Anastasi, è molto più articolata: da un lato prevede che il mantenimento del 30% della tassazione del fringe benefit sia previsto non per le auto elettriche e ibride tout-court, come recita l’attuale formulazione dell’articolo 78, bensì solo per le elettriche e ibride con emissioni di anidride carbonica fino a 60 g/km; in secondo luogo prevede una serie di modifiche alla disciplina fiscale dell’auto aziendale limitate, in via sperimentale, al triennio 2020-2022: la deducibilità, per l’impresa, dei costi di esercizio delle auto aziendali, sia in pool sia in fringe benefit, sale, rispettivamente, dal 20 e dal 70% al 100% se il veicolo ha emissioni di CO2 fino a 20 g/km e all’80% per quelle comprese tra 21 e 60 g/km; per le vetture di agenti e rappresentanti di commercio si passa dall’80% al 90% e dal 20 al l’80% per quelle utilizzate nell’esercizio di arti e professioni in forma individuale; In tutti i casi di emissioni fino a 60 g/km la soglia di deducibilità dei costi di acquisizione dell’auto è innalzata dagli attuali 18.076 euro a 36.150 euro, mentre per i canoni di locazione e leasing si passa dagli attuali 3.615 euro a 7.230 euro (per gli agenti e rappresentanti si passa, rispettivamente, a 43.897 e 8.775 euro).
Note: “Voglio ridurre ancora di più le tasse, come ad esempio quella sulle auto aziendali“. A dirlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato di stare lavorando all’obiettivo con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.