Staff cuts for Teva: expected layoffs in Israel and the USA
Fedaisf editorial staff
La società israeliana si appresta a un taglio del personale con una riduzione del 20-25% sui circa 7 mila dipendenti che lavorano nel Paese in cui ha sede. Più qualche migliaio negli Stati Uniti
Non sembra chiudersi nel migliore dei modi l’anno 2017 per Teva. Secondo quanto riportato dalla Reuters infatti la società israeliana si appresta a un taglio del personale con una riduzione del 20-25% sui circa 7 mila dipendenti che lavorano nel Paese in cui ha sede. Più qualche migliaio negli Stati Uniti, secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa dal sito di notizie finanziarie Calcalist. Sempre secondo Calcalist l’azienda leader mondiale nella produzione di generici si starebbe preparando a inviare, nelle prossime settimane, lettere di licenziamento a “decine di percentuali” dei suoi 10 mila lavoratori.
Le motivazioni
La decisione di attuare un programma di riduzione dei costi arriva dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre all’inizio di questo mese. La società avrebbe dichiarato il non raggiungimento delle previsioni di profitto del 2017 per via della caduta dei prezzi dei farmaci generici negli Stati Uniti. Ma anche per l’indebolimento delle vendite del suo farmaco contro la sclerosi multipla Copaxone.
I dubbi degli investitori
Gli investitori hanno spinto Teva a fare chiarezza sul suo futuro dopo aversi accollato un debito di quasi 35 miliardi di dollari a causa dell’acquisizione di Allergan Actavis lo scorso anno. Movimento costato alla società israeliana circa 40,5 miliardi di dollari.
I piani della società
Kare Schultz, nuovo Ceo di Teva al momento sta lavorando sui dettagli con la direzione regionale in Israele e negli Stati Uniti, tra cui Michael Hayden, responsabile scientifico e presidente della ricerca e sviluppo di Teva. “Per me sarà una priorità assoluta stabilizzare l’utile operativo e il flusso di cassa dell’azienda al fine di migliorare il nostro profilo finanziario”, ha affermato Schultz in una call con gli analisti. Mike McClellan, Chief Financial Officer ad interim, ha affermato che la società “sta lavorando su un piano per il 2018 e sta valutando tutte le opzioni”. La società avrebbe anche venduto parte dei suoi beni per pagare i debiti.