BASEL – Un migliaio di persone hanno manifestato oggi a Basilea contro i licenziamenti di massa, in particolare alla Novartis. Contro il gruppo farmaceutico, che martedì scorso ha comunicato la soppressione di 2000 posti di lavoro, di cui 1100 in Svizzera, sono previste misure di lotta.
La dimostrazione a Basilea è stata promossa dal sindacato Unia, che questa settimana ha già lanciato una petizione contro la ristrutturazione di Novartis. Il testo chiede che prima del ricorso ai licenziamenti, Novartis rinunci alla distribuzione di bonus ai quadri e di dividendi agli azionisti. Oltre a Novartis questo mese anche il gruppo Huntsman ha annunciato drastici tagli dell’organico. Il gruppo chimico statunitense prevede di sopprimere circa 680 posti in Svizzera, la maggior parte a Basilea.
Nell’industria farmaceutica mettere in discussione la pace del lavoro era un tabù, ha detto Corrado Pardini, membro della direzione di Unia e consigliere nazionale socialista. I licenziamenti annunciati dalla Novartis sono "uno scandalo inaccettabile" e hanno infranto il tabù. Il gigante farmaceutico vuole sopprimere 760 impieghi a Basilea e 320 a Nyon. La settimana prossima alla fabbrica di Nyon sono previste pause di protesta e altre misure di lotta verranno applicate a Basilea, ha aggiunto Pardini. Unia prevede duri conflitti nelle prossime settimane e mesi.
Il fatto che Novartis abbia licenziato centinaia di persone pur realizzando guadagni miliardari e distribuendo bonus di milioni di franchi ai suoi manager è stato duramente criticato da più parti. Novartis deve ritornare sulla sua decisione, ha detto Daniel Lampart [in the picture], capo economista dell’Unione sindacale svizzera (USS). Invece di manager strapagati, ci vorrebbero capi con salari ragionevoli che portano avanti una politica ragionevole. Novartis se ne frega delle sue responsabilità sociali. Neppure il governo basilese comprende la decisione di licenziare, ha sottolineato la direttrice della finanze Eva Herzog.
Unia intende battersi non solo contro lo smantellamento di posti di lavoro, ma anche per un migliore contratto collettivo di lavoro (CCL) nell’industria chimica e farmaceutica basilese. L’attuale CCL scadrà il 30 aprile del prossimo anno.
Un centinaio di persone hanno manifestato anche a Nyon, alla sede del sito che Novartis intende chiudere e altre 50 persone si sono riunite davanti alla casa del presidente del consiglio di amministrazione, Daniel Vasella, a Risch ZG. La manifestazione, organizzata dai Giovani socialisti, si è svolta senza incidenti.
News dated 10/29/2011 – NEW SWISS