BERNA – Le vendite di farmaci in Svizzera sono progredite lo scorso anno del 2,2%, contro lo 0,9% del 2011. Tenuto conto della crescita demografica, dell’aumento della popolazione anziana e dell’ampliamento dell’offerta di medicamenti, questa progressione è da considerare moderata. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto IMS Health e presentato oggi a Berna alla stampa da Interpharma, l’Associazione delle aziende farmaceutiche svizzere ricercatrici, e da vips, l’Associazione delle aziende farmaceutiche in Svizzera.
Senza le correzioni di prezzo – soprattutto al ribasso – intervenute nel corso dell’anno, la crescita del fatturato sarebbe stata del 5%, ha indicato Gregor Pfister di IMS Health. Un influsso positivo sulle vendite l’hanno per contro avuto i nuovi farmaci lanciati nel 2012.
Stando all’analisi condotta da IMS Health sulla base dei prezzi indicati dai produttori, nel 2012 il volume d’affari ha raggiunto i 5,08 miliardi di franchi, in crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente (4,97 miliardi).
Tre segmenti, che complessivamente coprono circa un quarto dell’intero mercato, hanno trainato le vendite: i farmaci contro le malattie autoimmuni, i medicamenti antitumorali e gli antivirali. Gli immunosoppressori infatti hanno registrato una progressione del 16% a circa 450 milioni di franchi. Il fatturato degli antitumorali è cresciuto del 9,9%, mentre quello degli antivirali del 10,3%.
Per quanto riguarda le vendite dei farmaci rimborsati dalle casse malattia, la crescita si è situata al di sopra della media, con il 3,6%, a 4,15 miliardi di franchi. Numerosi medicinali coperti da brevetto hanno perso terreno rispetto a quelli non più protetti e ai generici. Questi ultimi hanno registrato una crescita superiore alla media: +11,7%, a 548 milioni di franchi.
Secondo l’indagine di IMS Health, n