The challenge of sustainability will be played on the innovative ones
Fedaisf
Garantire, attraverso il servizio pubblico, farmaci sempre più innovativi ed efficaci, ma per questo anche più costosi. È la più grossa sfida del prossimo futuro per il Servizio sanitario nazionale. Per farlo è necessario combattere gli sprechi, ma anche potenziare strumenti che consentano il massimo livello di appropriatezza. Strumenti che l’Italia, fortunatamente, ha sviluppato più degli altri Paesi. Lo ha ricordato Paolo Siviero, coordinatore dell’area politiche e strategie del farmaco dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), che ha tenuto sul tema un seminario all’università Cattolica di Roma. L’incontro, rivolto agli studenti di economia sanitaria, fa parte del ciclo di appuntamenti dedicati al confronto con esperti del settore. «I farmaci innovativi – ha spiegato Siviero che ha tenuto la sua lezione in sostituzione di Guido Rasi, direttore dell’Aifa – sono quelli a più alto costo». E in un’epoca in cui le risorse per la sanità sono sempre più limitate «sono necessari – ha aggiunto – strumenti sia per assicurare l’accesso ai nuovi medicinali, sia perché il sistema possa garantirne la sostenibilità». E per una volta l’Italia fa da apripista. «Il nostro – ha spiegato l’esperto – è uno dei Paesi dove strumenti di ‘rimborso condizionato’, sono quelli più sviluppati, e ai quali l’Europa guarda con attenzione». Si tratta di quegli strumenti che «permettono al Ssn di pagare solo dal momento in cui il farmaco è in grado di dare la risposta terapeutica per cui è stato registrata». Oggi, ha aggiunto Siviero, «la spesa territoriale è sicuramente sotto controllo. Per la spesa ospedaliera, quella su cui i farmaci innovativi vanno più spesso a incidere, serve invece aumentare gli strumenti di sostenibilità. Le Regioni, infatti, soprattutto nella spesa ospedaliera, hanno un disavanzo piuttosto elevato. Dobbiamo quindi lavorale sugli sprechi, va eliminato qualsiasi uso inappropriato e gli strumenti a nostra disposizione di rimborso condizionato, che hanno come obiettivo proprio l’appropriatezza prescrittiva, sono uno degli elementi più importanti a nostra disposizione».