La pubblicità televisiva di farmaci contro il colesterolo alto può portare a diagnosi del disturbo anche laddove questo sia quasi inesistente e all’ipertrattamento con statine. E’ l’avvertimento che giunge da un nuovo studio di Jeff Niederdeppe della Cornell University, che fa notare: quando ci si reca dal medico per chiedere informazioni sugli spot promozionali delle statine, consentiti Oltreoceano ma non in Europa, la visita finisce quasi sempre con una prescrizione. The work appears on line sul ‘Journal of General Internal Medicine’.
Sono stati arruolati 106.685 adulti americani potenzialmente esposti alle promozioni sulle televisioni tra il 2001 e il 2007. L’analisi suggerisce che le persone che avevano assistito agli spot avevano anche dal 16 al 20% di probabilità in più di aver ricevuto una diagnosi di colesterolo alto, e dal 16 al 22% in più di essere in cura con statine.
È interessante notare che all’aumento di chance di diagnosi di ipercolesterolemia e di uso di farmaci hanno contribuito quasi esclusivamente uomini e donne a basso rischio di futuri eventi cardiaci.
Al contrario, quelli ad alto rischio di malattie cardiache esposti agli spot in tv non avevano più probabilità di prendere una statina.
Barbara Di Chiara – 11 marzo 2013 – PharmaKronos