Il prossimo mese di Agosto rappresenterà una tappa importante per le problematiche dello stress da lavoro che da troppi anni investono la categoria lavorativa degli ISF.
Entrerà in vigore infatti la normativa prevista dal decreto legislativo 81/08 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, successivamente modificata dal decreto legislativo 106/09, che assegna alle organizzazioni sindacali ed a quelle dei datori di lavoro il compito di promuovere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro e sui luoghi di lavoro, obbligando altresì le aziende a realizzare un documento di valutazione dei rischi connessi all’attività lavorativa, tra cui anche quelli relativi allo stress correlato al lavoro, secondo i contenuti dell’accordo quadro europeo del 2004, recepito in Italia il 9/6/2008.
L’obbligo della valutazione dello stress lavoro-correlato decorrerà a far data dal primo agosto 2010.
Uno dei principali problemi che vengono posti da queste nuove normative è quello di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione dei rischi da stress, che per la categoria degli ISF è da sempre particolarmente rilevante, sia per le variegate forme attraverso le quali si esprime l’attività di tali lavoratori (lavoro a contatto con potenziali portatori di patologie, gestione deposito dei campioni gratuiti, gestione di videoterminali, notevoli percorrenze chilometriche annue, organizzazione non ergonomica delle zone di lavoro, mobbing, attribuzione di responsabilità sui risultati di vendita non previste dalla legge), sia perché negli ultimi anni a causa degli spregiudicati licenziamenti che alcune disinvolte aziende del farmaco hanno posto in essere nei confronti di tali lavoratori, ha assunto connotati di grave allarme sociale.
Per l’elaborazione di tali indicazioni è già al lavoro una “Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro”, all’interno della quale sono già stati costituiti dei comitati speciali, permanenti e temporanei, che vedono la presenza paritetica di rappresentanti ministeriali, delle Regioni e Provincie Autonome, di esperti delle maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori (CGIL, CISL, UIL), ed esperti delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro (art 6 dlgs 106/09).
E’ questo quindi un momento particolarmente importante e delicato per gli ISF alla luce del recente rinnovo del CCNL di categoria che ha visto realizzarsi un ennesimo tradimento delle esigenze di tutela dei lavoratori dell’informazione scientifica del farmaco da parte delle stesse maggiori organizzazioni sindacali che hanno continuato a mantenere nel profilo dell’ ISF la figura dell’ ”impiegato con funzioni direttive” (che nessuna legge prevede), permettendo alle aziende del farmaco di interpretarla con la possibilità di prolungare a dismisura l’orario di lavoro, ben al di là dei limiti massimi che la legge (ed il buon senso) prevede, gravando tali lavoratori di una impre