Il divieto immediato d’acquisto e uso "fino a nuova comunicazione" è stato disposto dal ministero della Salute d’intesa con l’Aifa. Quattro i prodotti antinfluenzali per i quali sono stati sollecitati ulteriori controlli soprattutto per quanto riguarda i possibili effetti collaterali. Quest’ultimo blocco arriva a pochi giorni di distanza da quello imposto ai farmaci Crucell
ROMA – Nuovo stop nella campagna di prevenzione anti-influenzale. A pochi giorni di distanza dal blocco di 2 milioni e 350mila dosi di vaccino dell’azienda farmaceutica Crucell 1, arriva un nuovo stop da parte del ministero della Salute e l’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco.
Questa volta il divieto immediato di acquisto e uso è stato imposto a quattro tipologie di vaccini anti-influenzali prodotti dall’azienda Novartis. I vaccini implicati sono Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad. Da quanto dichiarato dal ministro Balduzzi "il provvedimento è a scopo cautelativo e in attesa di ulteriori indagini".
"Ai cittadini è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito", spiega il ministero in una nota. L’Aifa, sulla base della documentazione presentata dall’azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche "circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che questi potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate". Al momento ci sarebbero in circolo nel Paese 490 mila dosi di questi vaccini. Il ministro della Salute sta seguendo da vicino la situazione.
Intanto è già partito l’avviso a tutte le farmacie d’Italia. Annarosa Racca, la presidente di Federfarma ha confermato che subito dopo l’annuncio da parte del ministero "sono state contattate immediatamente le oltre 18 mila farmacie italiane".
Ma il divieto di acquisto e l’uso dei vaccini influenzali della Novartis creerà non pochi problemi agli italiani e al Servizio sanitario nazionale. "Rimarremo scoperti per un bel po’, proprio ora che partiva la campagna di vaccinazione – afferma il professor Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e presidente della terza sezione del Consiglio Superiore di Sanità. "In Italia si vaccinano ogni anno soprattutto tutti gli over 65, ci sono almeno dieci milioni di persone che hanno bisogno del vaccino – ha aggiunto – non c’è dubbio che si creerà un problema enorme".
Un problema che al momento, come tante Asl, sta affrontando anche l’azienda sanitaria