Da settembre camper informativo per l’Italia
«La protesta è legata anche all’idea delle istituzioni secondo cui per risolvere il problema della medicina generale bisogna cambiare la situazione contrattuale dei medici di famiglia e passare dall’attuale figura autonoma convenzionata a quella dipendente.
«Lo stallo a cui assistiamo provocherà un chiaro e colpevole omicidio del Servizio sanitario nazionale, iniziando dall’indebolimento della figura centrale del medico», ha chiarito la Fimmg. Un po’ di numeri. Entro il 2023 ben 14 milioni di italiani rimarranno senza il dottore di famiglia a due passi da casa.
Numeri impressionanti che sono il frutto dei pensionamenti (45mila nei prossimi cinque anni) e dello scarso gradimento dei neo laureati in Medicina verso questa specializzazione. E il motivo è presto detto: gli specializzandi di medicina generale percepiscono una borsa di studio pari a 11.600 euro, mentre i loro colleghi cardiologi, oncologi, psichiatri, chirurgi e via dicendo, incassano più del doppio (tra i 25.000 e i 27.000 mila). Non solo. Perché per tutte le specializzazioni i neo medici sono esentati dal pagamento dell’Irpef, non sostengono gli oneri assicurativi per i rischi professionali e godono dei contributi versati ogni anno di post-laurea. Tutti tranne i medici di medicina generale.
Fonte Libero