Sono aumentati del 9,9% i consumi dei farmaci in Italia nei primi tre mesi del 2006. Un incremento rilevante, che ha trascinato la spesa farmaceutica: quella complessiva lorda è aumentata del 7,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Questi i primi dati 2006 anticipati da Pierluigi Russo, dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), alla presentazione del VI Rapporto Osmed, l’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, il 23 giugno all’Istituto superiore di sanità a Roma. L’aumento dei consumi ha riguardato le categorie terapeutiche a maggior impatto sulla spesa, farmaci per il sistema cardiovascolare (48,3%) e per l’apparato intestinale (37,2%) in testa. Il maggior incremento dei consumi si è registrato in Lombardia, con oltre 50 milioni di dosi giornaliere in più rispetto al primo trimestre 2005. Seguono Lazio e Sicilia. Quest’ultima è al primo posto per l’aumento della spesa, circa 35 milioni di euro in più nei primi tre mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2005. I generici hanno assorbito circa il 14% della spesa, senza variazioni di rilievo rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, e il 23% dei consumi. Un “buon risultat più di una dose giornaliera su 5 non è una specialità”, commenta Russo. La spesa più alta per i generici si concentra in Sicilia, Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata, Toscana.
Quanto alla ripartizione della spesa, delle 28 confezioni di farmaci consumate, in media, da ciascun cittadino nel 2005, 15 sono a carico del Ssn e 13 acquistate direttamente. Lo scorso anno i consumi di medicinali coperti dal Ssn sono aumentati del 39% rispetto al 2000, per un totale di 807 dosi ogni mille abitanti. A quota 20 miliardi di euro circa la spesa farmaceutica complessiva, che segna un +1,4% rispetto al 2004, dovuto soprattutto al +6,3% della spesa privata, mentre quella pubblica è diminuita dello 0,6%. La leggera flessione della spesa pubblica sembra essere stata determinata principalmente dall’abbassamento dei prezzi (-3,4%), ma anche dallo spostamento della prescrizione verso farmaci meno costosi, in termini tecnici ‘effetto mix’ (-1,1%). “La spesa pubblica copre attualmente – ha spiegato Roberto Raschetti, ricercatore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Iss e curatore del rapporto – circa il 70% della spesa per i farmaci, quota che rappresenta, a sua volta, il 13,4% della spesa complessiva fatturata dal Servizio sanitario nazionale”.
La mappa geografica dei consumi di farmaci vede una predominanza del Centro-Sud: si passa infatti dalle 638 dosi giornaliere di Bolzano alle 979 del Lazio. Quest’ultima è la regione che più di altre spende per pillole e sciroppi, seguita da Sicilia, Campania e Puglia.
Da “Pharmacist33“
Questi i primi dati 2006 anticipati da Pierluigi Russo, dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), alla presentazione del VI Rapporto Osmed, l’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, il 23 giugno all’Istituto superiore di sanità a Roma. L’aumento dei consumi ha riguardato le categorie terapeutiche a maggior impatto sulla spesa, farmaci per il sistema cardiovascolare (48,3%) e per l’apparato intestinale (37,2%) in testa. Il maggior incremento dei consumi si è registrato in Lombardia, con oltre 50 milioni di dosi giornaliere in più rispetto al primo trimestre 2005. Seguono Lazio e Sicilia. Quest’ultima è al primo posto per l’aumento della spesa, circa 35 milioni di euro in più nei primi tre mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2005. I generici hanno assorbito circa il 14% della spesa, senza variazioni di rilievo rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, e il 23% dei consumi. Un “buon risultat più di una dose giornaliera su 5 non è una specialità”, commenta Russo. La spesa più alta per i generici si concentra in Sicilia, Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Basilicata, Toscana.
Quanto alla ripartizione della spesa, delle 28 confezioni di farmaci consumate, in media, da ciascun cittadino nel 2005, 15 sono a carico del Ssn e 13 acquistate direttamente. Lo scorso anno i consumi di medicinali coperti dal Ssn sono aumentati del 39% rispetto al 2000, per un totale di 807 dosi ogni mille abitanti. A quota 20 miliardi di euro circa la spesa farmaceutica complessiva, che segna un +1,4% rispetto al 2004, dovuto soprattutto al +6,3% della spesa privata, mentre quella pubblica è diminuita dello 0,6%. La leggera flessione della spesa pubblica sembra essere stata determinata principalmente dall’abbassamento dei prezzi (-3,4%), ma anche dallo spostamento della prescrizione verso farmaci meno costosi, in termini tecnici ‘effetto mix’ (-1,1%). “La spesa pubblica copre attualmente – ha spiegato Roberto Raschetti, ricercatore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Iss e curatore del rapporto – circa il 70% della spesa per i farmaci, quota che rappresenta, a sua volta, il 13,4% della spesa complessiva fatturata dal Servizio sanitario nazionale”.
La mappa geografica dei consumi di farmaci vede una predominanza del Centro-Sud: si passa infatti dalle 638 dosi giornaliere di Bolzano alle 979 del Lazio. Quest’ultima è la regione che più di altre spende per pillole e sciroppi, seguita da Sicilia, Campania e Puglia.
Da “Pharmacist33“