Un tetto di spesa troppo basso e troppo rigido non permette di investire sull’assistenza farmaceutica come strumento per garantire la sostenibilità complessiva del sistema e questa situazione richiede correttivi. È questo uno dei messaggi con cui Federfarma ha accompagnato l’invio, come ogni anno, dell’opuscolo sulla spesa farmaceutica 2014 da cui emerge quanto la «spesa farmaceutica convenzionata sia la voce di spesa più controllata e monitorata di tutto il Ssn».
Secondo Federfarma «spendere di più per il farmaco in farmacia, come dimostrano gli studi scientifici, significa, in realtà, ridurre in misura assai più rilevante altre voci di spesa, come quella per i ricoveri ospedalieri». Per questo «le farmacie sono disponibili a dare il proprio contributo sul fronte del monitoraggio dell’uso del farmaco, della verifica del corretto utilizzo dei medicinali e dell’aderenza alla terapia e a investire nel potenziamento del servizio offerto alla collettività, nella massima trasparenza, come dimostra anche questa pubblicazione.
Confidiamo che la parte pubblica sfrutti questa disponibilità e volti finalmente pagina, considerando il settore farmaceutico un investimento e non un costo da comprimere». Federfarma ricorda anche che ricadano sulle farmacie del territorio «i medicinali a brevetto scaduto, che rappresentano ormai il 75% dei consumi in regime di Ssn, mentre i medicinali innovativi sono distribuiti direttamente dalle strutture pubbliche».
Francesca Giani – Martedì, 19 Maggio 2015 – Farmacista33
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