La presa di posizione del numero uno italiano della MSD e Presidente dell’IAPG, che rappresenta le 16 multinazionali americane presenti in Italia. "Manovra sproporzionata. La farmaceutica, da sola, assorbe il 40% dei tagli. Perderemo attrattività e ci sarà un forte impatto sui livelli occupazionali"
20 LUG – Esprimo viva preoccupazione per il Decreto Legge sulla Spending Review: al nostro settore industriale, già fortemente colpito dalle precedenti misure di contenimento della spesa, viene richiesto un ulteriore contributo di 1,8 miliardi di Euro in poco più di due anni, su un totale di 4,7 miliardi di impatto sulla Sanità. Un contributo sproporzionato che rappresenta il 40% contro il 15% dell’effettivo peso sulla Sanità.
E’ certamente condivisibile che, in un regime di quasi monopsonio, l’acquirente possa dettare regole e condizioni. Ma fissare una corresponsabilità dell’industria (50%) anche nel caso di uno sforamento della spesa farmaceutica ospedaliera appare fortemente iniquo.
È, infatti, chiaro che la responsabilità principale è quella delle Regioni, per quanto riguarda la loro capacità di orientare e controllare l’attività di prescrizione dei medici strutturati all’interno delle aziende ospedaliere.
Per la quarta volta in quattro anni il tetto per la spesa farmaceutica territoriale viene nuovamente abbassato: dal 14% del 2009 all’11,5% del 2013.
E, come se ciò non bastasse, una tassa che annualmente paghiamo alle Regioni in misura pari a circa il 3% delle vendite dei nostri prodotti in classe A e A-PHT è stata aumentata, sino al 31 dicembre, a circa il 10%.
Sono consapevole, come cittadino italiano e Presidente di un’Azienda che dà lavoro ad oltre 1.700 connazionali, che il Decreto Legge sulla Spending Review riflette la crisi economico-finanziaria del nostro Paese. Ma sono altrettanto convinto che le misure individuate penalizzeranno ancora una volta, in modo sproporzionato e non lineare, un settore strategico in grado di generare Valore per il Sistema-Paese e andranno ulteriormente a deteriorare il livello di attrattività dell’Italia nel contesto globale, con un prevedibile, forte impatto occupazionale.
Le misure previste dal decreto colpiscono un settore già in forte sofferenza. In questi ultimi cinque anni le aziende farmaceutiche hanno contribuito alle esigenze di finanza pubblica con un’ingente porzione di risorse, oltre 11 miliardi di Euro.
I livelli dei prezzi dei farmaci tra